Vi rendo partecipi della decisione, presa nei giorni scorsi, di ricorrere contro la mia mancata surroga a consigliere comunale.
Il ricorso, trattandosi di un diritto soggettivo, è stato presentato al Tribunale ordinario di Enna.
La prima udienza si terrà il prossimo 22 novembre.
Molte cose hanno concorso a determinare la mia decisione.
La necessità di fare chiarezza, una volta per tutte, sull’individuazione di chi è titolato a ricoprire la funzione di consigliere comunale in luogo del candidato Sindaco non eletto che si dimetta.
Il voler dare seguito ai molti inviti ad andare avanti in questa battaglia provenuti da miei elettori e no.
Ma, se devo essere sincero fino in fondo, la ragione che più di ogni altra ha militato nel senso di convincermi che era la cosa giusta da fare è stato il convincimento che ogni governo (a qualunque livello), e quello della nostra comunità in modo particolare, abbia bisogno di un’opposizione che sieda nelle istituzioni. Diversamente ci si trova al cospetto di una Democrazia zoppa, imperfetta, con tutte le conseguenze del caso.
È vero, nei fatti io rappresento comunque la vera, l’unica opposizione, a questa amministrazione. (Quell’altra è solo di comodo e fa comodo; sarei felice, e veramente, di essere smentito nel prosieguo della consiliatura). Ma, purtroppo, come è noto la mia è solo denuncia, informazione all’opinione pubblica. Attesa, temuta, ma inascoltata e, soprattutto, non considerata. L’unica e sola volta che sono riuscito ad ottenere una reazione è stato quando mi sono rivolto satiricamente a dei mocciosi. Ma né l’amministrazione né i mocciosi (quelli dei codici etici sbandierati prima e disattesi dopo) hanno mai inteso replicare nel merito ad una sola delle mie denunce riferite a loro atti e comportamenti.
Ecco, ho pensato che, ferma restando l’intangibilità della mia opposizione che svolgerò da qualunque luogo e ruolo, sarebbe stato utile provare a scardinare dall’interno il muro di opacità, incapacità, omertà, arroganza e presunzione che stanno erigendo attorno al loro “Palazzo d’Inverno”; infatti, un consigliere comunale attraverso gli atti ispettivi (interrogazioni, interpellanze, mozioni), i voti motivati, la verbalizzazione di rilievi sugli atti e la presentazione di proposte di deliberazione può incidere efficacemente sull’attività dell’amministrazione comunale.
P.S. Il Palazzo d’Inverno, 102 anni fa, cadde proprio nel mese di novembre. Tante volte le coincidenze.
Chi volesse leggere il ricorso lo potrà fare da qui.