…ma per adesso non piove.
Oggi un gruppo di concittadini mi ha riferito che sono in corso con frenesia incontri tra i soliti noti: quelli cioè che hanno ricevuto un mandato divino al fine di essere SEMPRE candidati, candidabili o sostenitori in prima linea di candidati alle elezioni comunali. In ogni momento e circostanza. Non tenendo conto delle competenze necessarie per farlo; fregandosene di fare scelte coerenti; non avendo alle spalle un programma concreto e capace di ridare uno slancio alla nostra Aidone.
Chi me lo riferiva lo faceva tra il divertito e lo sconcertato. A pensarci bene, però, c’è poco da essere divertiti: qui c’è in gioco il futuro nostro e dei nostri figli ma anche quanto i nostri padri hanno faticosamente costruito per tramandarcelo. Abbiamo un imperativo morale: lasciare ai nostri figli e a quanti verranno dopo un paese migliore di quello che abbiamo ricevuto.
È questo quello che dovrebbe essere alla base della competizione elettorale e non già la ricerca di cariche fine a se stesse. In buona sostanza sembra che il motivo del contendere per taluni sia rappresentato soltanto dalla spartizione delle cariche e degli incarichi.
Sono certo che gli aidonesi sono consapevoli di tutto questo e che si comporteranno di conseguenza, in assoluta libertà. D’altronde lo hanno dimostrato lo scorso 4 marzo con un voto fuori dagli schemi consueti.