I bari di Michelangelo Merisi da Caravaggio
Come volevasi dimostrare (c.v.d., ricordate i teoremi di geometria?). Le elezioni comunali in Sicilia si sarebbero dovute svolgere il 26 maggio 2019, in concomitanza con le elezioni europee, come nel resto d'Italia. Questo avrebbe consentito notevoli risparmi di spesa. Per essere più precisi le spese sarebbero state a totale carico dello stato. Invece cosa si sono inventati i prodi deputati regionali siciliani: bisognava anticipare le elezioni amministrative ad aprile per consentire il 30 giugno 2019 le elezioni di secondo grado (riservate cioè solo a sindaci e consiglieri comunali, dopo sei anni di commissariamento) degli organi delle ex province. Quindi la maggiore spesa a carico dei comuni (infatti anticipare le elezioni comunali ha significato caricare la spesa sui comuni interessati) era presentata come un male necessario per consentire dopo anni di commissariamento l’elezione degli organi delle ex province.
Tutto falso. L’intenzione, sin dall’inizio, era quella di separare le due competizioni elettorali (comunali ed europee), fregandosene dei costi e sopratutto dei tempi della democrazia, perché un mese in più avrebbe consentito una campagna elettorale più ordinata e consapevole.
Ma tant’é, ad appena un mese dalla data prevista dai deputati regionali (vedi l.r. 23 del 29/11/2018, art. 7) per la celebrazione di dette elezioni, i medesimi deputati regionali, ieri 29/05/2019, con un emendamento ad un disegno di legge sul turismo nautico (materia completamente diversa), approvato con voto segreto, hanno rinviato le elezioni a non oltre il 30 maggio 2020. Ufficialmente Diventerà Bellissima (partito del Presidente Musumeci) e Forza Italia si erano schierati contro la proposta, il M5S si è astenuto. Cosa dire: BARI, CIALTRONI. Questa è la qualità dei parlamentari regionali siciliani. Non credo che ci meritiamo tutto questo.