SAN FILIPPO CURIA: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE O GERARCA?
Oggi (5-05-2020) si è tenuta una seduta del consiglio comunale, all’ordine del giorno figurava un solo punto: “Approvazione del rendiconto della gestione esercizio 2018, art. 227 del D.Lgs n. 267/2000”.
Ho potuto seguire la riunione su facebook grazie alla diretta streaming curata da aidone breaking news.
Confesso che l’audio non era dei migliori e che ci sono state diverse interruzioni. Meglio che niente.
Spiego subito il titolo.
Il 4 luglio 2019, allorché si doveva procedere alla sostituzione di Lacchiana dimessosi da consigliere, dal pubblico qualcuno tentò di riprendere la seduta, esattamente come ha fatto quest’oggi aidone breaking news.
Prontamente il presidente del consesso, l’ineffabile San Filippo Curia, appositamente compulsato dal consigliere Rizzo, fece cessare le riprese.
Dissero che per consentire la ripresa delle sedute sarebbe stato necessario un regolamento.
Il 3 dicembre 2019, in seguito ad una mozione presentata dal gruppo “Per Aidone”, il consiglio comunale impegnò l’amministrazione a predisporre il regolamento e ad intraprendere tutte le azioni necessarie (impianto di amplificazione e scelta del prestatore del servizio tra le risorse interne o all’esterno attraverso una gara) per assicurare la trasmissione in diretta.
Oggi, come detto e con i limiti evidenziati, si è proceduto alla trasmissione in diretta della seduta del consiglio comunale.
Penserete, nell’ordine:
1) che sia stato predisposto dall’amministrazione comunale apposito regolamento;
2) che il consiglio comunale abbia approvato detto regolamento;
3) che la sala riunioni del consiglio comunale sia stata dotata di un adeguato impianto di amplificazione;
4) che sia stata scelta la modalità di trasmissione, se con risorse interne o con l’apporto esterno.
PENSATE MALE, NIENTE DI TUTTO QUESTO.
Allora cosa è cambiato rispetto a quel giorno (il 4 luglio 2019) nel quale uno o più malcapitati per fare ciò che oggi è stato ARBITRARIAMENTE consentito stavano rischiando l’espulsione, una denuncia e quant’altro?
NIENTE, NON È CAMBIATO PROPRIO NIENTE.
Solo che oggi il prepotente di turno, l’ineffabile San Filippo Curia, ha deciso che gli conveniva farlo.
E non c’è stato un Rizzo di turno ad opporsi.
Oggi la prepotenza ha riguardato questo fatto, ieri aveva riguardato altro, chissà cosa ci riserverà domani.
Come direbbe il Marchese del Grillo: “Perché io so io e voi non siete un cazzo” o se volete, come direbbe Franco Battiato, “Povera patria schiacciata dagli abusi del potere/Di gente infame che non sa cos'è il pudore/Si credono potenti e gli va bene/Quello che fanno e tutto gli appartiene”.
P.S. Sull’atto approvato ci tornerò in seguito.
#techannomaimannatoaquelpaese?
PROGETTO AIDONE OVVERO PINOCCHIO AL POTERE
Giusto un anno fa, il 28 aprile, era la domenica nella quale si sono tenute le elezioni comunali.
Le elezioni hanno un prima, fatto di preparazione, di presentazione delle candidature, di confronti tra i candidati e le liste.
Hanno un dopo, fatto di presa d’atto dei risultati, di nomina della Giunta comunale, di insediamento degli organi appena costituiti.
Però non bisogna dimenticare che il prima e il dopo non potrebbero esistere se non ci fosse il momento centrale: la votazione.
La votazione si tiene di domenica e noi tutti cittadini possiamo scegliere esprimendo il nostro gradimento per un candidato sindaco e per un candidato consigliere.
Questo momento è importantissimo, è fatto di adempimenti formali, tassativamente e minutamente stabiliti dalla legge.
Un errore in questa fase sarebbe esiziale e potrebbe condurre anche all’annullamento delle elezioni.
Come afferma la Costituzione “il voto è personale ed uguale, libero e segreto”.
A garanzia della regolarità del voto, espresso secondo i dettami della suprema carta ci sono gli uffici elettorali di sezione, composti da un presidente, un segretario e da un certo numero di scrutatori.
Ed è una rappresentanza degli uffici di sezione che riassume i risultati e proclama gli eletti: sindaco e consiglieri comunali.
Ebbene, a distanza di un anno, l’amministrazione in carica che esiste in quanto gli uffici elettorali di sezione hanno svolto regolarmente la loro funzione, non ha ancora provveduto a pagare quanto dovuto ai ragazzi e alle ragazze che hanno lavorato per noi e, ancor di più per loro, un anno fa.
L’ho saputo perché alcuni scrutatori mi hanno rappresentato il fatto e mi hanno anche riferito che gli attuali amministratori si sono giustificati con il fatto che la precedente amministrazione non aveva previsto la spesa in bilancio.
La colpa è sempre di quelli di prima, sennonché il bilancio del 2019 non è stato approvato né da quelli di prima (che in gran parte erano quelli di ora) né da quelli di ora che hanno avuto otto mesi di tempo nel 2019 e quattro mesi nel 2020 per farlo.
Ormai la BUGIA costante sta diventando la cifra di questa amministrazione, l’alibi dietro al quale cercano di nascondere incompetenza, indolenza e malafede.
VEDETE DI PAGARE, E PRESTO, QUANTI HANNO RESO UN SERVIZIO ALLA COMUNITÀ, A VOI PIÙ DI ALTRI.
PROGETTO AIDONE: SPUDORATE BUGIE E NASCITA DI UN LIDER MAXIMO
Il 26 aprile dello scorso anno cadde di venerdì.
Domenica 28 si votò per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale aidonese.
Come tutti i venerdì che precedono le votazioni si tennero gli ultimi comizi da parte dei candidati.
La sorte volle che ad aprire le danze fosse la lista Progetto Aidone.
Delle cose che disse Chiarenza, due mi colpirono in modo particolare.
Si autodefinì GARANTE e CO-LEADER della coalizione.
In buona sostanza voleva affermare che la lista che lo sosteneva era il frutto di un accordo tra tanti potenziali candidati che per necessità avevano scelto lui quale candidato sindaco.
In altre parole, non era il candidato naturale, il candidato intorno al quale si era aggregato quel gruppo ma solo quello sul quale si erano accordati tutti.
Ecco, allora, l’affermazione successiva: “sono il co-leader della coalizione”. Siamo, cioè, dei pari.
Ne consegue che non c’era nessuno al quale venisse riconosciuta la primazia verso gli altri.
Disse queste cose in un sussulto di onestà intellettuale o lo costrinsero a dirle pubblicamente per comprometterlo agli occhi dei cittadini? Non saprei dire, tant’è.
A meno di un anno da queste solenni affermazioni, il 14 aprile, avviene un fattaccio che le pone sotto una luce diversa e le disvela per quello che erano: SPUDORATE BUGIE.
Alla prima occasione, al primo screzio (per quello che ci è dato sapere), infatti, smette i panni del garante, dell’arbitro e si mette a giocare la partita per proprio conto.
Da garante si trasforma in sgherro, giudice e carnefice che prima indaga poi infligge la pena ed infine esegue la condanna a morte della sua vice: quella stessa Serena Schillirò che avrebbe dovuto essere garantita proprio da lui.
Quella stessa Serena Schillirò che rinunciò a candidarsi a sindaco per confluire nella lista Progetto Aidone.
Da co-leader si tramuta in LIDER MAXIMO e così facendo certifica la fine di quel tanto decantato Progetto Aidone e di tutte le sue componenti.
Questa defenestrazione, aldilà del merito, è la rappresentazione plastica del fallimento della pretesa di un’accozzaglia di saper e di poter ben governare Aidone.
C’ERAVAMO TANTO AMATI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS OVVERO L’ACCOZZAGLIA AL POTERE
Come è arcinoto, il Sindaco ha disarcionato la propria vice, Serena Schillirò, lo scorso 14 aprile.
Le motivazioni formali contenute nell’atto ufficiale predisposto dal Sindaco (in realtà - secondo la Schillirò - predisposto da altri) appaiono risibili.
Per cercare di comprendere meglio occorre leggere il post della disarcionata del 16 aprile.
Allora possiamo apprendere che i veri motivi (secondo la Schillirò) di un atto così grave sono:
🔴 Primo motivo: “la controversia è di carattere <<culturale>>, tra chi come me vaglia la documentazione e i riferimenti normativi per mettere in atto azioni amministrative, e chi invece è più portato ad operare in modo diverso, facendosi tirare la giacca da chi sottopone alla sua firma atti che spesso non hanno una visione strategica complessiva e non sono stati preventivamente condivisi”.
A meno di un anno dalle elezioni la Schillirò si accorge di una diversità culturale con Chiarenza di carattere radicale; una differenza di visione e di obiettivi.
Giunge al punto di accusarlo di non avere spina dorsale ma di essere alla mercé di chi gli fa adottare atti difformi dal programma elettorale e frutto di obiettivi personali.
Tuttavia, non indica chi sono questi burattinai che perseguono fini propri con il concorso, più o meno complice, più o meno libero, del Sindaco.
FACCIA I NOMI, GLI ELETTORI HANNO ELETTO UN DECISORE E APPROVATO UN PROGRAMMA. NON È CONSENTITO CHE A GOVERNARE AIDONE SIANO DECISORI CELATI CHE PERSEGUONO PROGRAMMI INCONFESSABILI.
🔴 Secondo motivo, la pubblicazione il 5 aprile da parte dell’ex vice di un post su facebook nel quale rendeva noto che era stato emanato un decreto Regionale contenente una misura di supporto alle famiglie che attraversano un momento di crisi dovuta all’emergenza Covid-19; nel post spiegava che trattandosi di fondi europei fossero sottoposti a rendicontazione e non potevano che essere gestiti secondo le linee guida emanate dalla Regione, non lasciando alcuna discrezionalità e/o valutazioni politiche sulle modalità di utilizzo.
Questo motivo, seppure volutamente non approfondito, mi sembra molto importante.
Infatti, letto insieme con il precedente provvedimento dell’amministrazione, quello dei pacchi alimentari che tante critiche ha suscitato, se ne comprende la vera portata.
In altre parole, la Schillirò, qui, esemplifica quanto scritto a proposito di diversità culturale.
Dice chiaramente che mentre con il primo provvedimento si è proceduto ad una gestione discrezionale, clientelare e opaca approfittando del fatto che i fondi governativi non prevedono rendicontazione, ora bisogna cambiare radicalmente registro.
Circa la mancata previsione di rendicontazione stiano “sereni” entrambi (ex vice e Sindaco), il nostro ordinamento non prevede in nessun caso l’utilizzo di fondi pubblici senza una rendicontazione puntuale.
Se hanno equivocato il tenore dell’ordinanza della protezione civile la Corte dei Conti, presto o tardi, glielo chiarirà.
IN QUESTO CASO LA SCHILLIRÒ MI È SEMBRATA PIÙ ESPLICITA RISPETTO AL PRIMO MOTIVO.
🔴 Terzo motivo: “la mia rinuncia all’indennità di Vice Sindaco sin dall’insediamento”.
Secondo l’ex vice: “Nella lettera di rinuncia all’indennità era stato dato indirizzo politico per la costituzione di un capitolo di bilancio denominato <<Attività finalizzate allo sviluppo socio-economico, all’attivazione lavorativa, anche attraverso misure finalizzate all’innalzamento dell’occupabilità ed eventuali emergenze sanitari>>” … “essendo trascorsi diversi mesi senza che la Giunta ne prendesse atto, e trovandoci ad attraversare un momento difficile, avendo ulteriormente sollecitato il provvedimento, apprendo dagli uffici che l’atto non è andato in Giunta per volontà del Sindaco”.
Questo motivo è il più debole dei tre.
Non vorrei infierire ma mi sembra, citando Fantozzi, “una cagata pazzesca”.
🅰️ La rinuncia è un atto unilaterale che non abbisogna di prese d’atto o di accettazione da parte di chicchessia (un’abile amministratrice non può non saperlo).
Va da sé, quindi, che non occorreva alcun passaggio in Giunta.
🅱️ L’istituzione del capitolo di bilancio ove riversare il frutto della rinuncia mi suona come l’albero di Bertoldo.
Rammento la storiella a chi non la ricordasse: Bertoldo, condannato all'impiccagione, chiese almeno di poter scegliere l'albero a cui essere appeso. Naturalmente l'albero adatto non si trovò mai e Bertoldo la scampò.
Ora, non avendo mai approvato il bilancio di previsione 2019, la Giunta come caspita poteva istituirlo un capitolo di un bilancio inesistente?
Suvvia Serena, mostra un po’ di amor proprio, mi rifiuto di credere che non ti rendi conto dell’enormità che hai affermato!
🆎 La notizia della rinuncia all’indennità, con abilità mediatica, la nostra l’ha data, coram populo, in una risposta indiretta a me, in un post di un nostro concittadino (25 marzo). In quell’occasione ha affermato che la rinuncia era cosa avvenuta da tempo.
BUGIA, tanto allora quanto ora.
Infatti, con determinazione n. 57 del 30 marzo 2020 il responsabile dell’area affari generali ha impegnato la somma di euro 42.167,64 per le indennità agli amministratori del 2020, vicesindaco (Schillirò) compresa.
Infine, il gruppo politico che sostiene e supporta la Schillirò rappresentato in consiglio comunale da Carmela Minincleri lascia intendere che la decisione del Sindaco sia stata solitaria e sfida le altre componenti della coalizione a far conoscere la propria posizione in proposito.
Attendiamo, quindi, di conoscere cosa ne pensano i Curiazi, quelli di Aidone val Bene il Comune, quelli che fanno riferimento ad un noto legale piazzese con il pallino di eterodirigere le amministrazioni comunali di Aidone e Piazza Armerina e gli stessi Chiarenzotti.
Fin qua la disarcionata.
Vediamo la risposta del disarcionante.
La risposta la troviamo in un post del 18 aprile.
Con fare paternalistico il Sindaco spiega che è proprio compito rimuovere i suoi collaboratori quando deflettono dai loro compiti, quando non lavorano indefessamente, mane e sera.
In particolare, rimprovera all’ex vice, di non aver risolto l’epidemia da coronavirus (ma dove avrebbe dovuto risolverla, ad Aidone, in Sicilia o financo in Italia?).
Battute a parte, la rimprovera di violare il programma elettorale (la stessa accusa che la Schillirò aveva rivolto a lui).
Le rimprovera il suo apparire e riduce a questo la grave accusa che gli aveva rivolto la Schillirò a proposito di differenza culturale nell’amministrare.
Sempre per fare una battuta potremmo dire che la Schillirò ha commesso nei confronti dei suoi colleghi il grave reato di lesa “selfità”, infatti solo al noto “selfista” Ciantia (l’assessore dalle deleghe da far tremare i polsi) è riservato il compito dell’apparire sui social, di descrivere piuttosto che fare: a ciascuno il suo.
Poi fa riferimento a non meglio precisati “bassifondi intellettuali degli intrighi complottisti e destabilizzanti”, espressione criptica degna del migliore George Orwell, l’autore di 1984.
Conclude dicendo che:
“È mio compito oltre che mio dovere perseguire l’obbiettivo del bene della nostra comunità con un lavoro costante e sereno, senza possibilità di compromessi o ricatti”.
Ma è proprio questo che la Schillirò gli imputa: il mancato perseguimento del bene comune, l’asservimento ad interessi e soggetti esterni alla giunta e l’essere oggetto di tirate di giacca.
La risposta che Chiarenza riserva alla sua ex vice la definirei banale e reticente, non risponde alle accuse e non ne rivolge a propria volta.
Trattasi di un’ammissione di colpa o tiene in serbo l’artiglieria pesante?
Ma, visto che Chiarenza ha sbandierato che è suo compito perseguire l’obiettivo del bene comune allora voglio rivolgergli alcune domande.
✅ Che ha a che fare con il bene comune occupare arbitrariamente un ampio suolo pubblico “gratis et amore Dei” per festeggiare la vittoria elettorale?
✅ Che ha a che fare con il bene comune, non appena eletto, sperperare diverse decine di migliaia di euro per un lavoro discutibile affidato a impresa vicina?
✅ Che ha a che fare con il bene comune privarsi di un segretario comunale senza indicarne le ragioni e sostituendolo solo sulla carta?
✅ Che ha a che fare con il bene comune affidare ad un solo soggetto gran parte dell’apparato burocratico del comune?
✅ Che ha a che fare con il bene comune nominare una dipendente (peraltro politicamente esposta) responsabile di un’area e poi, con atti palesemente raffazzonati (per non dire peggio), revocarla?
✅ Che a che fare con il bene comune non approvare il rendiconto 2018, cosa che impedisce al comune di ricevere trasferimenti finanziari statali per oltre un milione di euro?
✅ Che ha a che fare con il bene comune non approvare i bilanci di previsione 2019 e 2020, cosa che impedisce al comune di affrontare qualunque spesa che non sia obbligatoria?
✅ Che ha a che fare con il bene comune rinunciare a chiedere i fondi del PSR Sicilia 2014/2020 per il rifacimento delle dissestate strade rurali comunali?
✅ Che ha a che fare con il bene comune spostare senza ragione il mercato settimanale?
✅ Che ha a che fare con il bene comune variare gli orari di apertura pomeridiana del comune per l’interesse di una sola persona?
✅ Che ha a che fare con il bene comune inviare cartelle di pagamento arretrate della tassa rifiuti agli aidonesi senza affrontare il problema della loro ingiustizia?
✅ Che ha a che fare con il bene comune fare i pacchi invece di dare i buoni alla gente che ha bisogno di aiuto, cosa degradante e opaca?
Queste sono solo alcune delle domande che ho già fatto con appositi post su facebook e che sono rimaste puntualmente inevase.
Cari Chiarenza, Schillirò, Curiazi tutti e ammennicoli vari, dite realmente come stanno le cose.
A distanza di un anno dalle elezioni vi siete tolti (meglio, vi è caduta) la maschera, il motto di Chiarenza: “intransigente garante di trasparenza, onestà e competenza” è diventato una barzelletta di dubbio gusto e il bene, da comune, è diventato quello di un notabilato autoreferenziale che si sente detentore esclusivo del diritto di sedersi sugli scranni del Comune, in qualunque posizione, con qualunque ruolo, per fare tutto e il suo contrario.
🔴 P.S. CI AVETE ROTTO I CABBASISI, PER NON DIRE DI PEGGIO, QUANDO ENTRAMBI, CON MESCHINITÀ E CINISMO DEGNI DI PEGGIOR CAUSA, METTETE DI MEZZO LA PANDEMIA DA CORONAVIRUS, L’UNA PER DIRE CHE NON ERA IL MOMENTO PER ESSERE DEFENESTRATA, L’ALTRO PER GIUSTIFICARE LA DEFENESTRAZIONE.
🔴 LA PANDEMIA HA CAUSATO LUTTI, DANNI MORALI E MATERIALI E COSTRINGE NOI TUTTI A SACRIFICI, NON TIRATELA IN BALLO PER GIUSTIFICARE LE VOSTRE BEGHE DI BASSA LEGA.
L’ORDINANZA CON LA QUALE È STATO RIGETTATO IL MIO RICORSO
Di seguito potete leggere l’ordinanza con la quale è stato rigettato il mio ricorso. Come ho fatto fin qua, metto gli atti a disposizione di tutti.
LE ULTIME SUL RICORSO CHE HO PROMOSSO PER RICOPRIRE LA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE.
Oggi, 20 dicembre, si è tenuta la seconda e ultima udienza del giudizio civile volto a stabilire se ho diritto a ricoprire la carica di consigliere comunale di Aidone o no.
Il Giudice si è riservato di riferire al collegio che dovrà decidere.
Prima di fare il resoconto di quanto accaduto, voglio rispondere a coloro che mi hanno chiesto quante possibilità ci sono che il mio ricorso trovi accoglimento: il 50%. D’altra parte, come si dice, siamo, non a caso, sub iudice.
Sono moderatamente ottimista, pur sapendo che in ogni caso, come promesso, il mio impegno a dare voce a quanti si oppongono a questa amministrazione e a denunciarne le malefatte non defletterà di un millimetro. Credo di averne data ampia prova in questi mesi.
Andiamo pure ad oggi.
Il mio legale, avv. Pietro Mela, ha insistito sulle nostre tesi ed ha confutato quelle avversarie. In particolare, ha ribadito, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa Lombardo, la competenza del Giudice Ordinario in luogo di quello Amministrativo e la circostanza che il Consiglio Comunale non rivestendo la natura di collegio perfetto potrebbe funzionare anche se incompleto; infatti per funzionare basta che sia in carica la metà più uno dei consiglieri assegnati (cfr. l’art. 53 dell’OREELL nella Regione siciliana approvato con legge regionale n. 16/1963 e smi) ad ulteriore comprova valga quanto dice la legge in materia di quorum strutturale per il funzionamento dei consigli comunali o le maggioranze previste per l’adozione di deliberazioni, fa sempre riferimento ai consiglieri in “carica” o “presenti” (cfr. artt., 47, 49 e 184 dell’OREEL nella Regione siciliana approvato con legge regionale n. 16/1963 e smi); pertanto l’incompletezza del plenum del Consiglio Comunale, laddove causato dalla mancanza di aventi diritto, è considerata un fatto fisiologico.
Ha ribadito, inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa del Comune, la nullità della delibera che ha autorizzato il Sindaco a costituirsi. Infine, il mio legale ha evidenziato la palese contraddizione circa le soluzioni prospettate dalle due “controparti”. Secondo la difesa di Lombardo il seggio di consigliere comunale spetterebbe al primo dei non eletti della lista giunta seconda mentre secondo la difesa del Comune il seggio spetterebbe alla lista collegata al candidato Sindaco dimissionario. L’insanabile contrasto tra le due prospettazioni risiede nel fatto che se, come nel caso accaduto nel Comune di Assoro nel 2018, il candidato Sindaco giunto secondo è collegato alla lista giunta terza e il candidato Sindaco giunto terzo è collegato alla lista giunta seconda, in caso di dimissioni, secondo la difesa Lombardo gli succede un appartenente alla lista arrivata seconda mentre secondo la difesa del Comune gli succede un appartenente alla lista arrivata terza.
Mi è stato chiesto di approfondire il tema della nullità della delibera di autorizzazione al Sindaco a costituirsi, provo a sintetizzarne i motivi.
La delibera di G.M. n. 121 dell’8/11/2019, avente ad oggetto “Incarico per opposizione al ricorso ex art. 22 del D.lgs. 150/2011 ed ex art. 702 BIS C.P.C. promosso dal sig. Roberto Trovato avanti il Tribunale Civile di Enna contro il Comune di Aidone”, è nulla perché è stata pubblicata all’albo pretorio del Comune di Aidone oltre il termine perentorio previsto. L’art. 18, comma 1, della L.R. 16/12/2008, n. 22, nella novella introdotta dall’art 6 della L.R. 26/6/2015, n. 11, prevede, infatti, che “Le delibere della giunta e del consiglio comunale rese immediatamente esecutive sono pubblicate entro tre giorni dall’approvazione. In caso di mancato rispetto dei suddetti termini l’atto è nullo”.
Nullità che è stata condivisa dalla stessa G.M. che con la deliberazione n. 127 del 5/12/2019 di “Annullamento in autotutela deliberazione della Giunta Comunale n. 121 del 8/11/2019…” nella parte motiva dice testualmente: “Che al fine di evitare rischi di un eventuale nullità dell’atto deliberativo per la violazione delle norme sulle pubblicazioni, è opportuno riadottare l’atto in questione, sanando in tal modo eventuali vizi;” delibera di “Annullare in autotutela la deliberazione della Giunta Comunale n. 121 del 08/11/2019, per i motivi in premessa esposti”.
Ora, se anche si fosse trattato di annullamento in autotutela, è pacifico che con tale istituto si espunge dal mondo giuridico un atto e, quindi, quello adottato successivamente non può spiegare i propri effetti in modo retroattivo, diversamente ragionando sin questo modo si aggirerebbero i termini perentori previsti dalle norme per la costituzione in giudizio. Ma, nel nostro caso, non siamo di fronte ad un annullamento in autotutela, ai sensi degli artt. 21-octies e 21-nonies della l. 241/1990. Infatti, aldilà del nomen iuris attribuito dalla G.M., ci troviamo di fronte ad un atto nullo, ai sensi dell’art. 21-septies della l. 241/1990. Quindi, più correttamente la G.M. avrebbe dovuto qualificare la propria deliberazione come di presa d’atto della nullità assoluta della precedente deliberazione e nuova deliberazione di autorizzazione al Sindaco a costituirsi in giudizio (che in quanto tardiva non sarebbe servita a sanare il difetto di regolare costituzione in giudizio).
Per completezza di argomentazione va rilevato che la presunta scissione tra la manifestazione di volontà della P.A. e le forme attraverso le quali avviene, contraddice due principi cardine del nostro ordinamento:
1) quello secondo il quale la P.A. agisce per atti tipici e motivati, secondo forme codificate e procedure, a tutela dei principi di affidamento, certezza del diritto e trasparenza (cfr. L. 241/90);
2) quello di legalità che afferma che gli organi dello Stato devono agire secondo la legge e, quindi, nelle forme prescritte. Il Comune agisce attraverso atti formali, non sulla base delle intenzioni degli amministratori o i loro gesti informali.
Fin qui quanto è successo dal mio punto di vista.
Di seguito, però, voglio dire due cose:
A) Alle controdeduzioni del mio avvocato alle costituzioni degli avversari:
1) la difesa Lombardo, curata dall’avv. Marco Milazzo, ha replicato con note scritte di tipo tecnico, che non sta a me giudicare, basate sulla sua visione della questione;
2) la difesa del Comune di Aidone, curata dall’avv. Pietro De Luca, invece, a latere la parte tecnica per cui vale quanto già detto prima per l’avv. Milazzo, contiene toni al limite del piccato o financo dell’offensivo. Senza dire che insiste nel rivolgersi a me e non già alla mia difesa, con una personalizzazione, apparentemente, fuori luogo. Questa constatazione circa l’accanimento della difesa del Comune conferma in me l’idea che nel Palazzo di Città si gioca il tutto per tutto per tenermici fuori.
Ho la netta sensazione che ad essere più interessati alla permanenza in C.C. di Lombardo siano San Filippo Curia & C. che lo stesso Lombardo.
B) Fin qui ho rappresentato i fatti dal mio punto di vista.
Tuttavia, mi sembra giusto dare a tutti la possibilità di farsi un’opinione sulla base del carteggio originale, d’altra parte non si tratta di soddisfare pruriginose curiosità ma di rendere pubbliche questioni di interesse generale per la nostra comunità. A tal fine ho pensato di pubblicare sul sito www.aidone.it: il mio ricorso, le costituzioni avversarie, le delibere di autorizzazione al Sindaco a costituirsi in giudizio, le note reciproche di replica e il parere reso dall’assessorato regionale delle autonomie.
Documentazione:
- Ricorso Trovato
- Costituzione Lombardo
- Costituzione Comune di Aidone
- Note Trovato
- Note Lombardo
- Note Comune di Aidone
- Parere assessorato regionale autonomie
- Delibera di GM 121/2019
- Delibera di GM 127/2019
UNA CARTOLINA INATTESA.
Un follower burlone mi ha girato questa immagine con il messaggio:
LI ABBIAMO VOLUTI E CE LI TENIAMO!
UNA DURA PROTESTA DAI DINTORNI DI PIAZZA ARMERINA!
Sul sito dell’Istituto di istruzione superiore Majorana-Cascino di Piazza Armerina si dà conto di un intenso scambio di studenti nell’ambito del progetto europeo Erasmus. Nel mese di ottobre ci sono stati e ci saranno studenti provenienti da altre città d’Italia e, soprattutto, dall’estero che verranno da noi e alcuni studenti dell’IIS Majorana-Cascino che andranno all’estero. Fin qui tutto apprezzabile. Le note dolenti, dolentissime, cominciano quando si apprende che “Tutto il territorio piazzese e dei dintorni parteciperà all’evento poiché tantissime famiglie ospiteranno presso le loro case tutti gli studenti Erasmus”.
Noi siamo considerati “dintorni”. Infatti, nel programma di accoglienza è previsto che “Il primo giorno di accoglienza inoltre si snoderà tra momenti folkloristici e tradizionali piazzesi…Per le vie della città ben 60 studenti animeranno l’autunno piazzese…l’assessore Ettore Messina, che ha facilitato l’organizzazione logistica guiderà il gruppo in giro per la città e alla villa del casale”. Per inciso, la mia famiglia ospiterà una ragazza proveniente da Amburgo.
Sono previste visite a Taormina, alle Gole di Alcantara, alla Scala dei Turchi, a Siracusa, a Noto, a Catania, sull’Etna, a Scicli e Chiafura (area archeologica) e a Caltagirone. Tutto questo dal 22 ottobre al 2 novembre.
E Aidone? E il Museo? E Morgantina? I cosiddetti dintorni di Piazza Armerina? Semplicemente non esistono. In ben dodici giorni non sono riusciti a trovare mezza giornata da dedicare ad una visita di Aidone, del Museo e di Morgantina.
Stamattina, molto indignato, ho telefonato alla dirigente scolastica, prof.ssa Lidia di Gangi, che seppur all’estero in ambito Erasmus, mi ha cortesemente risposto dicendomi di comprendere il mio punto di vista e che avrebbe cercato di rimediare ad una “dimenticanza”. Spero vivamente che provveda. Una cosa è certa: è un fatto inaccettabile. Spero che correggano il fatto e, soprattutto, la tendenza poiché ricordo che l’IIS Majorana-Cascino, benché allocato a Piazza Armerina è statale e l’immobile è provinciale, quindi i dintorni ne sono “parte” a pieno titolo!
Nell’assicurare che seguirò la vicenda e pubblicherò tutti gli aggiornamenti, una amara considerazione: il programma Erasmus che nasce per unire l’intera Europa finisce per dividere due comuni limitrofi.
MA IL VICE SINDACO DI AIDONE CHI È?
E QUELLO DI PIAZZA ARMERINA?
Giusto un anno fa, il 28 aprile, era la domenica nella quale si sono tenute le elezioni comunali.
Le elezioni hanno un prima, fatto di preparazione, di presentazione delle candidature, di confronti tra i candidati e le liste.
Hanno un dopo, fatto di presa d’atto dei risultati, di nomina della Giunta comunale, di insediamento degli organi appena costituiti.
Però non bisogna dimenticare che il prima e il dopo non potrebbero esistere se non ci fosse il momento centrale: la votazione.
La votazione si tiene di domenica e noi tutti cittadini possiamo scegliere esprimendo il nostro gradimento per un candidato sindaco e per un candidato consigliere.
Questo momento è importantissimo, è fatto di adempimenti formali, tassativamente e minutamente stabiliti dalla legge.
Un errore in questa fase sarebbe esiziale e potrebbe condurre anche all’annullamento delle elezioni.
Come afferma la Costituzione “il voto è personale ed uguale, libero e segreto”.
A garanzia della regolarità del voto, espresso secondo i dettami della suprema carta ci sono gli uffici elettorali di sezione, composti da un presidente, un segretario e da un certo numero di scrutatori.
Ed è una rappresentanza degli uffici di sezione che riassume i risultati e proclama gli eletti: sindaco e consiglieri comunali.
Ebbene, a distanza di un anno, l’amministrazione in carica che esiste in quanto gli uffici elettorali di sezione hanno svolto regolarmente la loro funzione, non ha ancora provveduto a pagare quanto dovuto ai ragazzi e alle ragazze che hanno lavorato per noi e, ancor di più per loro, un anno fa.
L’ho saputo perché alcuni scrutatori mi hanno rappresentato il fatto e mi hanno anche riferito che gli attuali amministratori si sono giustificati con il fatto che la precedente amministrazione non aveva previsto la spesa in bilancio.
La colpa è sempre di quelli di prima, sennonché il bilancio del 2019 non è stato approvato né da quelli di prima (che in gran parte erano quelli di ora) né da quelli di ora che hanno avuto otto mesi di tempo nel 2019 e quattro mesi nel 2020 per farlo.
Ormai la BUGIA costante sta diventando la cifra di questa amministrazione, l’alibi dietro al quale cercano di nascondere incompetenza, indolenza e malafede.
VEDETE DI PAGARE, E PRESTO, QUANTI HANNO RESO UN SERVIZIO ALLA COMUNITÀ, A VOI PIÙ DI ALTRI.parco e il sindaco di Piazza Armerina per essere stata inserita nel ristretto nugolo di eletti chiamati a prendere parte al gran galà fatto di cantanti, cuochi stellati e personaggi che contano con i quali allacciare rapporti, ma a tutto c'è (meglio, dovrebbe esserci) un limite.
La suddetta era ed è nota per essere una voltagabbana. Solo che la gabbana che cambiava era rappresentata da gruppi politici, coalizioni amministrative, etc., infatti, nella passata consiliatura è stata vice sindaco di Lacchiana (centrosinistra) mentre ora è vicesindaco di Chiarenza (centrodestra). Ora che ci ha preso la mano, la gabbana che cambia è il comune, non più Aidone ma Piazza Armerina.
Al Sindaco Chiarenza non restano che due alternative o cederla al suo collega di Piazza Armerina o andare lui stesso a Piazza Armerina per farne il mini sindaco.
Sullo stesso argomento ho parzialmente apprezzato l’intervento di Franca Ciantia che riporto di seguito:
“Non voglio entrare in polemica ma ormai, a parte il nome messo prima per darci il contentino, Aidone e Morgantina sono solo la ruota di scorta per il cosiddetto parco. I parenti poveri che si devono accontentare meno che della briciole. Guarda caso appena si parla di Morgantina e del Museo di Aidone mancano le risorse anche per il volontariato e la carta igienica! Il personale è ridotto all'osso e fra poco non ci sarà più niente da spolpare. Ma questo non significa che dobbiamo prendercela con gli amici piazzesi, loro fanno il loro dovere nel cercare in tutti i modi di valorizzare il sito e ora la città (vedi i pannelli del sistema museale di Piazza Armerina all'interno del sito!) siamo noi ad avere molte delle colpe dell'arretratezza dell'offerta turistica e della incapacità di chiedere (consiglio il vangelo di oggi agli amministratori e a noi tutti, la parabola della vedova e del giudice!). Ma di che parliamo? Oggi domenica all'una e qualche minuto tutti e tre i bar della piazza Cordova erano chiusi!!! Possibile che non si possano "invitare caldamente" i vari bar vicini ad una turnazione?”.
Non mi ha convinto, però, laddove scrive: “Ma questo non significa che dobbiamo prendercela con gli amici piazzesi, loro fanno il loro dovere nel cercare in tutti i modi di valorizzare il sito”. Vedi Franca, i piazzesi (intendendo la classe dirigente) non si sono limitati a farsi gli affari propri ma hanno fatto anche quelli nostri. Ricorderai il casino che fecero, in prima fila il sindaco piazzese dell’epoca, Miroddi, e la parlamentare regionale Lantieri a proposito del biglietto unico d’ingresso all’area archeologica di Morgantina, al Museo di Aidone e alla Villa Romana del Casale. Dopo circa un anno dall’istituzione lo fecero miseramente revocare. Un atto inutile per sé ma dannoso per noi. Ti sembra poco? Perché così ragionando si potrebbe, paradossalmente, dire che il gioielliere non deve prendersela con i propri rapinatori perché stanno facendo il loro interesse. Si, stanno facendo il proprio interesse ma a discapito del malcapitato gioielliere.
Dopo di che, è vero come dici tu che noi abbiamo le nostre colpe, in primis gli amministratori. È certo, con un simile vice sindaco dove credi di potere andare. Ricordo a tutti che appena pochi giorni fa la nostra sindaca supplente ma voltagabbana titolare, a proposito delle preoccupazioni in ordine al Tesoro di Eupòlemos, scrisse un post nel quale diceva che voci tendenziose avrebbero potuto mettere in discussione l’unità del parco archeologico, rivoltando, così, la scarsa trasparenza nella gestione del parco e l’evidente parzialità a danno dei nostri beni culturali sugli aidonesi che avevano osato chiedersi cosa stesse succedendo intorno agli argenti che dopo una lunga trasferta all’estero ancora ad oggi non rientrano nella loro sede. In cambio la nostra, ha dimostrato tutta la sua serietà di approccio in vicende delicate (equine ed equivoche) mettendo subito il cappello sulla sedicente biga di Morgantina.
Come siamo caduti in basso!
RITORNO A PARLARE DI MORGANTINA
Diadema d’argento ritrovato a Morgantina
Ho notato, come molti, che si parla dell’area archeologica di Morgantina o del Museo regionale di Aidone solo in occasione di fatti eclatanti. Solitamente negativi. In tali casi si mobilita l’amministrazione comunale e la cosiddetta società civile. Si mettono in atto azioni di protesta di tipo rivendicazionista, fino a raggiungere il parossismo. A volte, tali azioni riescono nel loro intento altre no. Passato il momento, tutto torna come prima. In attesa di un nuovo allarme. Così facendo, però, si rinuncia ad essere padroni del proprio destino. Si resta in attesa di non si sa bene chi o che cosa. Un estenuante “Aspettando Godot”.
Questa considerazione, che non mi è nuova, mi ha spinto nei giorni scorsi a proporre, in primis all’amministrazione comunale, di agire al fine di ritornare al disegno originario che prevedeva l’istituzione del Parco Archeologico di Morgantina come entità a sé stante; in subordine che il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale avesse sede ad Aidone (avevo indicato i locali annessi alla chiesa di San Vincenzo Ferreri o l’ex scuola elementare Torres Truppia); che venisse reistituito il biglietto d’ingresso unico obbligatorio per l’intero parco; che l’esperto in seno al comitato tecnico-scientifico venisse indicato dal Sindaco del Comune di Aidone; che si facesse una seria e tempestiva programmazione dei lavori di manutenzione, pulitura e valorizzazione dell'area archeologica di Morgantina. Silenzio assoluto!
Quindi ho pensato di fare qualcosa anche direttamente. Ho preso carta e penna e, nella qualità di presidente del MOVIMENTO AIDONE È VIVA, ho scritto all’Assessore regionale dei Beni Culturali, al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa, al Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale e alla Soprintendenza dei Beni Culturali di Enna. L’oggetto dello scritto era la restituzione dei beni archeologici provenienti da Morgantina.
Nella lettera che potrete leggere, insieme all’intero carteggio, sul sito www.aidone.it/blog, ho ripreso un’attività che avevo iniziato nel 2001 allorché rivestivo la carica di Vice Sindaco e Assessore ai Beni Culturali e Ambientali del Comune di Aidone. Allora avevo chiesto ai musei di Siracusa e Agrigento di restituire al Museo di Aidone i reperti provenienti da Morgantina da loro detenuti (in esposizione o nei magazzini). Come potrete leggere nelle risposte di allora, mostrarono grande disponibilità: in particolare il Direttore del Museo di Siracusa rispose testualmente che: “…questa Direzione sarebbe favorevole che una ragionata scelta delle stesse [le monete] possa, in futuro, essere trasferita al Museo di Aidone…”. Dopo di che, un lunghissimo silenzio durato ben 18 anni!
In seguito a questa mia lettera ho avuto contatti con il Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa. Con una tempestività degna di nota, il Direttore, arch. Calogero Rizzuto, ha voluto incontrarmi nel primo pomeriggio di mercoledì 9 ottobre. Insieme al Direttore erano presenti le archeologhe dott.sse Giuseppina Monterosso e Angela Maria Manenti. Abbiamo discusso a lungo, circa due ore. Ho trovato grande disponibilità, competenza, come era ovvio aspettarsi, ma anche grande conoscenza di Morgantina e delle sue problematiche, cosa meno ovvia da aspettarsi. Si è parlato di prospettive e di possibili collaborazioni. Ho avuto il piacere di visitare il caveau dove sono custodite le monete d’oro, d’argento e di bronzo provenienti da Morgantina ed ho visto anche un bellissimo diadema d’argento ritrovato a Morgantina, oltre a molto altro, grazie alla cortesia della dott.ssa Angela Maria Manenti che mi ha guidato. Nella circostanza ho avuto il piacere, per puro caso, di tornare a parlare con l’attuale assessore alla Cultura del Comune di Siracusa e, soprattutto, per quanto mi riguarda, ex assessore regionale dei Beni Culturali, padre della legge regionale 20/2000 istitutiva dei parchi archeologici, on. Fabio Granata.
Ci siamo dati tutti appuntamento ad Aidone per un’iniziativa sui beni culturali organizzata dal MOVIMENTO AIDONE È VIVA.
Ovviamente, la mia è stata una piccola cosa che per conseguire risultati tangibili abbisogna del coinvolgimento del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale e dello stesso assessorato regionale. Ma mi sembra un buon viatico.
Spero che in questa battaglia per la promozione e valorizzazione di Morgantina ci si possa unire, ognuno per il proprio ruolo, amministrazione comunale compresa. Quest’ultima è lontana anni luce da me, ne sono un fiero e convinto oppositore, ma non ne posso né ne voglio disconoscere il ruolo positivo che può e deve svolgere.
Ritornando alla mia lettera, devo dar conto della risposta che ho ricevuto da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali di Enna (anch’essa pubblicata nel carteggio) nella quale dice che nei loro “…locali-deposito non ci sono reperti provenienti dal sito archeologico di Morgantina…”. In realtà io penso che qualcosa, cercando meglio, potrebbero averla. Ma si vedrà.
Voglio ringraziare Gianfilippo Fontana per il suo post su facebook che mi è stato da stimolo in questa iniziativa.
HO DECISO DI RICORRERE AD UN GIUDICE.
Vi rendo partecipi della decisione, presa nei giorni scorsi, di ricorrere contro la mia mancata surroga a consigliere comunale.
Il ricorso, trattandosi di un diritto soggettivo, è stato presentato al Tribunale ordinario di Enna.
La prima udienza si terrà il prossimo 22 novembre.
Molte cose hanno concorso a determinare la mia decisione.
La necessità di fare chiarezza, una volta per tutte, sull’individuazione di chi è titolato a ricoprire la funzione di consigliere comunale in luogo del candidato Sindaco non eletto che si dimetta.
Il voler dare seguito ai molti inviti ad andare avanti in questa battaglia provenuti da miei elettori e no.
Ma, se devo essere sincero fino in fondo, la ragione che più di ogni altra ha militato nel senso di convincermi che era la cosa giusta da fare è stato il convincimento che ogni governo (a qualunque livello), e quello della nostra comunità in modo particolare, abbia bisogno di un’opposizione che sieda nelle istituzioni. Diversamente ci si trova al cospetto di una Democrazia zoppa, imperfetta, con tutte le conseguenze del caso.
È vero, nei fatti io rappresento comunque la vera, l’unica opposizione, a questa amministrazione. (Quell’altra è solo di comodo e fa comodo; sarei felice, e veramente, di essere smentito nel prosieguo della consiliatura). Ma, purtroppo, come è noto la mia è solo denuncia, informazione all’opinione pubblica. Attesa, temuta, ma inascoltata e, soprattutto, non considerata. L’unica e sola volta che sono riuscito ad ottenere una reazione è stato quando mi sono rivolto satiricamente a dei mocciosi. Ma né l’amministrazione né i mocciosi (quelli dei codici etici sbandierati prima e disattesi dopo) hanno mai inteso replicare nel merito ad una sola delle mie denunce riferite a loro atti e comportamenti.
Ecco, ho pensato che, ferma restando l’intangibilità della mia opposizione che svolgerò da qualunque luogo e ruolo, sarebbe stato utile provare a scardinare dall’interno il muro di opacità, incapacità, omertà, arroganza e presunzione che stanno erigendo attorno al loro “Palazzo d’Inverno”; infatti, un consigliere comunale attraverso gli atti ispettivi (interrogazioni, interpellanze, mozioni), i voti motivati, la verbalizzazione di rilievi sugli atti e la presentazione di proposte di deliberazione può incidere efficacemente sull’attività dell’amministrazione comunale.
P.S. Il Palazzo d’Inverno, 102 anni fa, cadde proprio nel mese di novembre. Tante volte le coincidenze.
Chi volesse leggere il ricorso lo potrà fare da qui.
PROMEMORIA PER IL SINDACO
Il Sindaco ha posto in essere svariate ordinanze. Tutte al fine di regolare, nelle intenzioni, la convivenza civile sotto l'aspetto del decoro, della pulizia e igiene, del rumore e della sicurezza.Successivamente le ha integrate, poi le ha corrette, infine le ha derogate, ma non ha risolto tutti i problemi. Per il futuro si ricordi anche dell'inquinamento dell'aria e di quello acustico. Se ieri fosse andato alla villa comunale avrebbe sentito per prima cosa un forte rumore di motori a scoppio acceso e poi avrebbe inalato i fumi di combustione di quei motori. Eppure la villa comunale è isola pedonale, le automobili e le moto non potrebbero circolare. Infatti non si trattava né di automobili né di moto.
Erano i gruppi elettrogeni delle bancarelle.
Il mio suggerimento per il futuro, a cominciare dalla festa di San Filippo (ovviamente non il suo sodale) faccia divieto di utilizzo dei gruppi elettrogeni. Le bancarelle possono, devono, attivare, come si è sempre fatto, una fornitura temporanea di energia elettrica dall'ENEL o altro fornitore.
TRASPARENZA E CHIARENZA NON VANNO D’ACCORDO.
Questo pomeriggio, 4 luglio 2019, si è tenuto il Consiglio comunale per procedere, tra l'altro, alla sostituzione del dimissionario Lacchiana. Come volevasi dimostrare, tutti uniti appassionatamente, senza esitazione alcuna, destra e sinistra, M5S(?), PD, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Diventerà Bellissima, UDC, Lega e Autonomisti, Lacchianiani e Chiarenziani, hanno votato per fare subentrare il primo dei non eletti della lista Lacchiana (Carmelo Lombardo). Su questo nei prossimi giorni ci tornerò in modo compiuto. Mi preme sottolineare una cosa avvenuta in Consiglio comunale. Uno o più cittadini stavano riprendendo con il telefonino la seduta e il consigliere Rizzo ha chiesto al Presidente del Consiglio, San Filippo Curia, di farli cessare. Tosto il stant'uomo ha provveduto in proposito e ha fatto cessare lo scempio (che volete è uomo d'ordine). Alla faccia del motto di Chiarenza, decantato nel manifesto 3 x 6 metri che campeggiava vicino al mercato prima delle elezioni: Chiarenza, intransigente garante di trasparenza, onestà e competenza. Senza dire delle dirette streaming tanto invocate dal M5S, d'altra parte se ne ha notizia di questi millantatori?
Trasparenti al punto che hanno paura che si riprendano e diffondano le immagini delle riunioni del Consiglio comunale. Mi verrebbe da dire CODARDI.
Tornando ad un minimo di serietà un amico in piazza ha richiamato alla mia mente una famosa scena del film di Monicelli Il Marchese del Grillo con il grande Alberto Sordi che si attaglia perfettamente alla situazione. La situazione di chi ritiene di non dover dare conto a nessuno, che sia io che ho inviato una memoria di dieci pagine liquidata in meno di un minuto, o che siano i cittadini aidonesi che avrebbero voluto essere informati. Anche l'informazione è un bene comune.
A voi Il Marchese del Grillo cliccando su questo link..
PERCHÈ SPETTA A ME FARE IL CONSIGLIERE COMUNALE
Di seguito riporto la memoria che ho inviato al Presidente del Consiglio comunale, ai Consiglieri comunali e al segretario comunale in ordine alla surroga del Consigliere comunale dimissionario sig. Lacchiana Vincenzo.
Capisco che la lettura è un po’ ostica, per addetti ai lavori, ma assolve al mio impegno alla trasparenza che ho assunto con voi all’atto della mia candidatura a Sindaco. Per il resto sono pronto a fornire tutti i chiarimenti che mi venissero richiesti.
Roberto Trovato
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In data 28 aprile 2019 si sono tenute le votazioni per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Aidone.
In data 30 aprile 2019 l’Adunanza dei Presidenti delle sezioni ha certificato i risultati e proclamato gli eletti.
I risultati sono stati i seguenti:
TABELLA A - elezione del sindaco
candidato sindaco voti percentuale risultato
Chiarenza Sebastiano 1.243 44,3453% eletto sindaco
Lacchiana Vincenzo 762 27,1852% eletto consigliere comunale
Trovato Roberto 574 20,4781% non eletto
Costanzo Antonino 224 7,9914% non eletto
TOTALE VOTI VALIDI 2.803 100,0000%
TABELLA B - elezione del consiglio comunale
lista voti percentuale eletti
Progetto Aidone collegata Chiarenza Sindaco 1.315 48,6857% 8 (2/3)
Per Aidone collegata Lacchiana Sindaco 791 29,2854% 3 ((1/3)-1)
Aidone È Viva collegata Trovato Sindaco 424 15,6979% 0
Riscatto Popolare collegata Costanzo Sindaco 171 6,3310% 0
TOTALE VOTI VALIDI 2.701 100,0000%
TABELLA C - proclamati eletti
Chiarenza Sebastiano Sindaco
Lacchiana Vincenzo Consigliere Comunale ai sensi dell’art. 2, comma 4-bis, l.r. 35/97 e smi
Rizzo Gianluca Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Curia Filippo Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Laversa Tiziana Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Minincleri Carmela Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Calcagno Giovanni Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Randazzo Antonio Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Pittà Maria Pina Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Santanna Concetta Consigliere Comunale Lista Progetto Aidone
Mendola Stefano Consigliere Comunale Lista Per Aidone
Gangi Sonia Consigliere Comunale Lista Per Aidone
Testa Rosa Consigliere Comunale Lista Per Aidone
In data 6 giugno 2019 il Consiglio comunale ha preso atto delle dimissioni da consigliere comunale del sig. Lacchiana Vincenzo.
Detto consigliere era stato eletto, in virtù del meccanismo previsto dall’art. 2, comma 4-bis della legge regionale 35/97 come introdotto dall’art. 3, comma 1, lett. a) della legge regionale 17/16, nella qualità di candidato alla carica di sindaco, tra quelli non eletti, che abbia ottenuto il maggior numero di voti ed almeno il venti per cento dei voti.
Ora il Consiglio comunale, al fine di ristabilire il plenum, deve procedere alla sostituzione (rectius: surroga) di detto consigliere.
Quindi il quesito da porsi è il seguente: nel caso in cui il consigliere comunale eletto in virtù della previsione contenuta nell’art. 2, comma 4-bis, della legge regionale 35/1997, nella novella introdotta dall’art. 3, comma 1, lett. a) della legge regionale 17/2016, dovesse cessare dalla carica come si procede alla sua sostituzione?
Ovviamente il quesito ha come destinatario il Consiglio comunale, organo a cui spetta provvedere alla sostituzione.
La normativa precedentemente citata, a prima vista, sembra essere lacunosa.
Per fornire una risposta compiuta occorre stabilire i canali di accesso alla carica di consigliere comunale. Dalla lettura dell’art. 2 della l.r. 35/97 vigente è chiaro che vi si accede in due distinti modi:
- candidandosi in una lista per l’elezione del Consiglio comunale che arrivi prima o seconda ed ottenendo un numero di preferenze personali congruo;
- candidandosi a Sindaco e non essere eletto ma ottenere il maggior numero di voti tra i non eletti e almeno il venti per cento dei voti.
I due canali sono distinti, difatti i singoli candidati sindaci possono contestualmente e contemporaneamente candidarsi al consiglio comunale, vedi art. 7, comma 7, l.r. 7/92 vigente.
I consiglieri comunali assegnati al comune di Aidone sono 12, vedi art. 43 della l.r. 16/1963 vigente, due terzi (otto) sono assegnati alla lista collegata al candidato sindaco eletto, uno è assegnato al candidato alla carica di sindaco, tra quelli non eletti, che abbia ottenuto il maggior numero di voti ed almeno il venti per cento dei voti, il resto, un terzo meno uno, tre, sono assegnati all’altra lista che ha riportato il maggior numero di voti.
Ma v’è di più. Non solo alla carica di consigliere si accede attraverso due modalità diverse ma anche il voto al candidato Sindaco e alle liste per l’elezione del Consiglio comunale non è unico ma sono due distinti.
La previsione di due distinte votazioni, una per il Sindaco e un’altra per il Consiglio comunale è sancita dal tenore incontrovertibile del 3° comma, dell’art. 2, della l.r. 35/1997, comma dapprima sostituito dall’art. 1, comma 1, L.R. 5 aprile 2011, n. 6, e poi così modificato dall’art. 2, comma 1, L.R. 11 agosto 2016, n. 17, secondo cui: La scheda per l’elezione del sindaco è quella stessa utilizzata per l’elezione del consiglio comunale. Il Legislatore, per ragioni che qui non ci interessa indagare, ha inteso che si utilizzasse un’unica scheda elettorale per due distinte votazioni.
Che si tratti di due distinte votazioni è ulteriormente confermato dalle molteplici modalità di voto indicate:
- solo il sindaco;
- il sindaco e una lista ad esso non collegata;
- il sindaco e la lista ad esso collegata;
- solo una lista.
Esclusivamente nel caso si voti soltanto per una lista è previsto che il voto si estenda al candidato sindaco collegato (rapporto unidirezionale) e non già il viceversa.
Le ragioni di quest’ultima scelta da parte del Legislatore sono facilmente intuibili, sono cioè quelle di garantire le ragioni della governabilità. Scelta, peraltro, del tutto estemporanea perché frutto dell’intervento legislativo del 2016 (l.r. 17/2016) che, modificando il precedente testo, ha previsto questo effetto trascinamento, seppure unidirezionale, prima escluso.
Quindi si può ragionevolmente affermare che la legislazione è informata a due criteri: la governabilità e la rappresentanza.
La governabilità è garantita dall’assegnazione di due terzi dei seggi alla lista collegata al sindaco eletto e dall’effetto trascinamento della lista nei riguardi del candidato sindaco mentre la rappresentanza è garantita dall’assegnazione del residuo terzo dei seggi meno uno, alla lista seconda classificata e dall’assegnazione del seggio residuo al candidato Sindaco non eletto che abbia conseguito il maggior numero dei voti e almeno il venti per cento dei voti, il che equivale a dire che sia stato votato da almeno un elettore su cinque.
La ratio di queste due distinte modalità di accesso al Consiglio comunale è ovvia. Si è inteso dare rappresentanza alla lista più votata dopo quella collegata al candidato Sindaco eletto e al candidato Sindaco non eletto suffragato con almeno il venti per cento dei voti. Si è, in altri termini, voluto evitare che un numero cospicuo di elettori, almeno il venti per cento, non venisse rappresentato in modo significativo; si è voluto evitare che ci fosse un gregge privo di pastore[1]. Infatti mentre il candidato Sindaco più votato, in ogni caso, produce un vantaggio alla lista a lui collegata garantendogli una maggioranza molto ampia, non necessariamente asseverata dal risultato elettorale (sacrifico del canone di rappresentatività in nome di quello della governabilità), il resto dei seggi consiliari sono attribuiti rispettivamente al candidato Sindaco non eletto che abbia conseguito il maggior numero dei voti e almeno il venti per cento dei voti, e alla lista non collegata al Sindaco eletto che abbia conseguito il maggior numero di voti. Il che significa che, per via delle diverse modalità di voto prima indicate, è possibile che il candidato Sindaco non eletto classificatosi secondo non sia collegato affatto alla lista classificatasi seconda. Quindi non vi è alcun rapporto diretto, né teorico, né di fatto tra loro ma solo una possibile coincidenza, in quanto tale non significativa.
Il caso Assoro è paradigmatico di quanto appena sostenuto. In data 10 giugno 2018 si sono tenute le votazioni per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Assoro (En). I candidati erano tre. Il candidato sindaco non eletto che ottenne il maggior numero di voti e almeno il 20% fu il sig. Muratore Maurizio (677 voti), collegato alla lista Uniti per Assoro – Muratore Sindaco che avendo ottenuto 529 voti si classificò terza; l’altro candidato sindaco non eletto, classificatosi terzo, fu il sig. Bengasi Carmelo (630 voti), collegato alla lista Movimento 5 Stelle che avendo ottenuto 544 voti si classificò seconda. L’Adunanza dei Presidenti delle sezioni proclamò eletti consiglieri comunali: il sig. Muratore Maurizio quale candidato sindaco non eletto collegato alla lista Uniti per Assoro – Muratore Sindaco; tre candidati appartenenti alla lista Movimento 5 Stelle classificatasi seconda e collegata all’altro candidato sindaco non eletto (sig. Bengasi Carmelo); otto candidati nella lista collegata al candidato sindaco eletto. Come si vede in modo palmare non vi è alcun rapporto tra il consigliere comunale eletto tale in quanto candidato sindaco non eletto e la lista a lui collegata.
A fortiori valga lo stesso manifesto con cui il Comune di Aidone, a firma del neo eletto Sindaco, in data 3/05/2019, ha reso noto i risultati della votazione del 28 aprile 2019: per prima cosa ha indicato se stesso quale Sindaco eletto ed ha indicato la lista alla quale era collegato; per seconda cosa ha indicato il sig. Lacchiana Vincenzo come Consigliere comunale quale candidato Sindaco non eletto che ha ottenuto il maggior numero di voti e almeno il 20% dei voti (senza indicare la lista alla quale era collegato); per terza cosa ha indicato i consiglieri comunali eletti distinguendoli per lista di appartenenza[2].
Tanto basta per affermare che non c’è un rapporto di fungibilità tra i consiglieri comunali eletti per via ordinaria, candidati a tal fine nelle liste assegnatarie dei seggi, e il miglior candidato sindaco non eletto e per questo proclamato consigliere comunale.
Sgombrato il campo (affrontato per mero tuziorismo) dall’equivoco secondo il quale i consiglieri di minoranza potessero essere un tutt’uno, un corpo informe nelle mani del candidato Sindaco non eletto in grado di decidere se accettare o se promuovere il primo dei non eletti della (come nel nostro caso) propria lista, in modo da regolare i conti della propria parte politica, così da strumentalizzare la legge a proprio vantaggio (un vero e proprio abuso del diritto) si può andare oltre.
A questo punto il Consiglio comunale potrebbe lambiccarsi per cercare di capire perché mai il Legislatore siciliano non abbia previsto una soluzione lapalissiana per il caso: si addentrerebbe in poco conducenti, per quanto fondate, discussioni sulla qualità della legislazione ma non ne verrebbe a capo. Occorre, quindi, che l’interprete (il Consiglio comunale) attraverso una lettura secondo i classici canoni ermeneutici (art. 12 preleggi), senza bisogno di scomodare interpretazioni costituzionalmente orientate, colmi l’apparente lacuna e ricostituisca il plenum del Consiglio comunale.
Non sfuggirà a nessuno la delicatezza e rilevanza della questione e, soprattutto, le conseguenze che ne potrebbero derivare: la mancata o errata (illegittima) ricostituzione del plenum significherebbe la nullità o, nel migliore dei casi, l’annullabilità degli atti medio tempore adottati dal Consiglio comunale. Le norme vigenti d’altra parte non lasciano adito a dubbi circa l’obbligo di ricostituzione del plenum del consiglio comunale, così anche la giurisprudenza (cfr. in questo senso TAR Catania, ordinanza 8/2000, Ganci Michele e altri c/o Comune di Aidone e Curia Filippo; C.S., sez. V, 17.7.2004, n. 5157; “... tutti gli atti tendenti alla costituzione o all’integrazione degli organi per un’esigenza di funzionalità dell’ente, devono essere adottati tutti nella prima seduta e, ove occorra, in quella immediatamente successiva. Ciò non solo nella fase di prima costituzione degli organi comunali, ma anche in ogni fase di necessità di integrazione o di ricostituzione di determinati organi comunali ...” C.G.A., par. 1.2.1971, n. 52; C.G.A., par. 14.10.1974, n. 130). Peraltro la ricostituzione assume carattere prioritario rispetto alla trattazione di qualunque altro argomento ... il consiglio non sarebbe legalmente costituito se un consigliere avesse perduto il titolo a farne parte e non fosse stata chiamata in luogo di quello la persona che la legge stessa designa a surrogarlo, C.G.A., dec. 26.10.1962, n. 428; Cons. St. 1962, I, 1960.
Affermata l’obbligatorietà della ricostituzione del plenum occorre provvedervi in concreto onde allontanare dai membri del massimo organo rappresentativo dei cittadini responsabilità amministrative, penali ed erariali e, non secondarie, politiche.
Precedentemente si faceva riferimento ad una lettura della legge secondo i classici canoni ermeneutici, sì da colmare l’apparente lacuna. In effetti si deve parlare solo di apparente lacuna poiché a ben vedere la questione è lineare. Per procedere all’individuazione dell’avente diritto a succedere al candidato a Sindaco non eletto e perciò proclamato eletto consigliere comunale bisogna avere riguardo ai principi dell’ordinamento che in caso di elezioni prevedono che il dimissionario è sostituito da chi segue nella graduatoria, nel nostro caso quella dei candidati a sindaco.
Tale graduatoria è presto individuata. È quella costituita dalla tabella riportante i voti conseguiti da ciascun candidato Sindaco, rinvenibile nel verbale delle operazioni dell’Adunanza dei Presidenti delle sezioni[3], § 3, pag. 5[4]. Dal che emerge che il candidato terzo classificato è lo scrivente. Tuttavia, occorre compiere un’altra verifica e cioè se chi segue ha conseguito almeno il venti per cento dei voti. Anche questa verifica va sciolta positivamente avendo conseguito 574 voti, pari al 20,4781%[5] dei voti.
Non esistono possibili interpretazioni diverse, la norma sul punto è incontrovertibile: È proclamato eletto consigliere comunale il candidato alla carica di sindaco, tra quelli non eletti, che abbia ottenuto il maggior numero di voti ed almeno il venti per cento dei voti[6].
Il Consigliere comunale va individuato solo e soltanto tra i candidati alla carica di sindaco NON ELETTI.
In buona sostanza, per individuare i Consiglieri comunali bisogna attingere a due ceste differenti: quella dei candidati al Consiglio comunale e quella dei candidati alla carica di sindaco non eletti.
Quante volte si possa attingere alle due differenti ceste è determinato da due circostanze: riguardo alla prima cesta fin tanto che ci siano candidati non eletti; riguardo alla seconda cesta fin tanto che ci siano candidati sindaci non eletti (il plurale utilizzato dal legislatore ne è conferma) che abbiano conseguito almeno il venti per cento dei voti.
L’attingimento non è e non può essere né arbitrario, né, tantomeno, casuale o indifferente. Se occorre sostituire un Consigliere comunale eletto in quanto candidato in una lista per l’elezione del Consiglio comunale, si attinge alla cesta dei candidati al Consiglio comunale; se occorre sostituire un Consigliere comunale eletto in quanto candidato sindaco non eletto, si attinge alla cesta dei candidati sindaci non eletti.
Il Legislatore, infatti, ha ritenuto meritevoli di rappresentanza, distintamente, tanto gli elettori che votano la lista seconda classificata (qualunque percentuale consegua) quanto gli elettori che votano il candidato sindaco non eletto che consegua almeno il venti per cento dei voti.
Ogni diversa interpretazione sarebbe del tutto arbitraria perché si farebbe dire alla legge qualcosa che non dice, qualcosa assolutamente contraria al dato letterale; d’altra parte, secondo l’antico brocardo: ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit. Si tratterebbe di un atto palesemente illegittimo caratterizzato da sviamento di potere poiché posto in essere al solo fine di punire un avversario scomodo in campagna elettorale e viepiù un ancora più scomodo oppositore in Consiglio comunale, cosa ampiamente nota nell’opinione pubblica aidonese.
Giova rammentare ai signori Consiglieri che nella deliberazione di surroga non residua alcun margine di discrezionalità di qualunque natura: politica, personale, opportunistica o altro. L’attività dei Consigli comunali in siffatta materia era l’unica alla quale le norme[7] originarie attribuivano carattere giurisdizionale, fino alla declaratoria[8] di incostituzionalità del 1961. In questa circostanza va ancor più rimarcato, non sembri superfluo o provocatorio, l’art. 54 della Costituzione secondo cui: I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore...
Alla luce di quanto esposto confido sul fatto che il Consiglio comunale nella sua interezza e i singoli Consiglieri non si vorranno sottrarre dal compiere il loro dovere in scienza e coscienza, avendo bene a mente le circostanze, il quadro normativo e le conseguenze delle loro azioni.
Chiedo pertanto che il Consiglio comunale, allorché dovrà procedere alla ricostituzione del plenum, voglia procedere alla sostituzione del Consigliere comunale dimissionario, sig. Lacchiana Vincenzo, con il sottoscritto.
Aidone, 25 giugno 2019
Per una migliore intelligibilità della memoria, di seguito riporto l’art. 2 della l.r. 35/97 nel testo vigente.
Legge Regionale 15 settembre 1997, n. 35
Nuove norme per la elezione diretta del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Consiglio comunale e del Consiglio provinciale.
Art. 2
Modalità di elezione del Sindaco e del Consiglio comunale nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti.
1. Nei Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario contestualmente alla elezione del Sindaco.
2. Ciascuna candidatura alla carica di Sindaco è collegata ad una lista di candidati alla carica di consigliere comunale, comprendente un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore ai tre quarti. Ciascun candidato alla carica di Sindaco deve dichiarare, all’atto della presentazione della candidatura, il collegamento con una lista presentata per l’elezione del Consiglio comunale. La dichiarazione ha efficacia solo se convergente con analoga dichiarazione resa dai delegati della lista interessata.
3. La scheda per l’elezione del sindaco è quella stessa utilizzata per l’elezione del consiglio comunale. La scheda reca i nomi ed i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno della lista cui il candidato è collegato. Ciascun elettore può, con un unico voto, votare per un candidato alla carica di sindaco e per la lista ad esso collegata, tracciando un segno sul contrassegno di tale lista. Ciascun elettore può altresì votare per un candidato alla carica di sindaco, anche non collegato alla lista prescelta, tracciando un segno sul relativo rettangolo.
3-bis. Il voto alla lista è espresso, ai sensi del comma 3, tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta. Ciascun elettore può esprimere inoltre sino ad un massimo di due voti di preferenza per candidati della lista da lui votata, scrivendone il nome ed il cognome o solo quest’ultimo sulle apposite righe poste a fianco del contrassegno. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena la nullità della seconda preferenza.
4. È proclamato eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità si procede ad un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, da effettuarsi la seconda domenica successiva a quella del primo turno di votazione. In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano di età.
4-bis. È proclamato eletto consigliere comunale il candidato alla carica di sindaco, tra quelli non eletti, che abbia ottenuto il maggior numero di voti ed almeno il venti per cento dei voti. In caso di parità di voti, è proclamato eletto consigliere comunale il candidato alla carica di sindaco collegato alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti.
5. Alla lista collegata al sindaco eletto sono attribuiti i due terzi dei seggi. Salvo quanto previsto dal comma 4-bis, all’altra lista che ha riportato il maggior numero di voti è attribuito il restante terzo dei seggi. Qualora altra lista non collegata al sindaco eletto abbia ottenuto il 50 per cento più uno dei voti validi, alla stessa è attribuito il 60 per cento dei seggi. In tal caso alla lista collegata al sindaco è attribuito il 40 per cento dei seggi. Qualora più liste non collegate al sindaco ottengano lo stesso più alto numero di voti si procede alla ripartizione dei seggi tra le medesime per parti uguali; l’eventuale seggio dispari è attribuito per sorteggio.
5-bis. Nei comuni con popolazione sino a 3 mila abitanti, alla lista collegata al sindaco eletto sono attribuiti i due terzi dei seggi. Salvo quanto previsto dal comma 4-bis, alla lista che è collegata al candidato sindaco che ha ottenuto un numero di voti immediatamente inferiore a quello del candidato eletto, è attribuito il restante terzo dei seggi. Nei medesimi comuni si applicano altresì le disposizioni di cui al terzo, quarto e quinto periodo del comma 5.
6. Nell’ambito di ogni lista i candidati sono proclamati eletti consiglieri comunali secondo l’ordine delle rispettive cifre individuali. A parità di cifra sono proclamati eletti i candidati che precedono nell’ordine di lista.
[1] Cfr. Corte Costituzionale, sentenza n. 204 del 30/11/1982, richiamata recentemente dalla stessa Corte nell’ordinanza 151 del 23/05/2019 che si è pronunciata sulla legge oggetto della presente memoria.
[2] Il manifesto non si produce in quanto in possesso degli uffici comunali che ne hanno curato la stampa e l’affissione.
[3] Il verbale è depositato presso gli uffici comunali.
[4] La tabella in questione è riportata nella precedente pag. 1 denominata Tabella A.
[5] Si veda la tabella citata nella precedente nota.
[6] Si veda l’art. 2, comma 4-bis della legge regionale 35/97 come introdotto dall’art. 3, comma 1, lett. a) della legge regionale 17/16.
[7] artt. 82, 83 del D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570, Testo unico relativo alle elezioni comunali, e art. 43 della legge 23 marzo 1956, n. 136 (artt. 74 e 75 del D.P.R. 5 aprile 1951, n. 203).
[8] Cfr. Corte costituzionale, 16 dicembre 1965, n. 93.
IL PUNTO N. 0/2019
ABBANDONI
Dal Corriere della Sera online di oggi traggo questa notizia: "Rocca di Papa, il sindaco Emanuele Crestini è morto da eroe: è uscito per ultimo per salvare i dipendenti.
Proprio come il comandante di una nave che affonda, ha abbandonato per ultimo il palazzo del Comune in fiamme. Ma respirare così a lungo i fumi dell’incendio ha compromesso le sue vie respiratorie. Aveva ustioni sul 36% del corpo. Per un tragico gioco del destino è deceduto lo stesso giorno in cui, 3 anni fa, era stato eletto".
Poi guardo al mio Comune e vedo che l'ex sindaco Lacchiana non ha nemmeno giurato da consigliere comunale, ha preferito dimettersi. Ha lasciato, per primo, la nave che affonda, novello Schettino.
DIRITTO DI PROPRIETÀ
La sensazione, e non solo quella, che mi danno i nuovi amministratori (Sindaco e Giunta soprattutto) è di chi ha una concezione proprietaria, padronale della cosa pubblica. Mi riservo di approfondire il tema nei prossimi giorni.
LA VICENDA DELL'INCENDIO DI MORGANTINA
Molti, se non tutti, ci siamo indignati, arrabbiati, ma non stupiti, per il vasto incendio che ha colpito l'area archeologica di Morgantina.
Molti, se non tutti, abbiamo rivolto i nostri strali in direzione del governo regionale (meglio, l'amministrazione regionale): tanto a livello centrale che periferico. Giusto.
Pochi hanno rivolto la propria attenzione su eventuali responsabilità dell'amministrazione comunale aidonese. Forse perché indenne o forse perché giudicata irrilevante. Io opto per la seconda delle ipotesi.
Prima però, valutiamo se le colpe del governo regionale sono da considerarsi confinate tra Palermo (sede del competente assessorato regionale), Enna (sede della soprintendenza) e Piazza Armerina (sede del polo museale).
Nella recentissima campagna elettorale aidonese e immediatamente dopo abbiamo visto l'attivismo in favore del candidato Chiarenza di deputati regionali di maggioranza (on. Compagnone), di esponenti del movimento del Presidente nonché assessore ai Beni Culturali della regione Musumeci (la coordinatrice provinciale del movimento Diventerà Bellissima, Pignato, e il Sindaco Cammarata di Piazza Armerina), del partito di Forza Italia e dell'UDC. Tutti facenti parte del governo regionale e tutti presenti nella coalizione a supporto dell’amministrazione Chiarenza.
Quindi, i prodi amministratori aidonesi che si sono beati di questi autorevoli sostenitori e che, anzi, ne hanno fatto mostra e vanto, ora come fanno a prenderne le distanze. Esiste la culpa in eligendo, la colpa, cioè, nella scelta delle persone a cui affidarsi. Loro si sono affidati e ci hanno affidati a costoro. E questi sono i risultati.
Assodato, dal mio punto di vista, che le colpe del governo regionale si riverberano anche a livello comunale, approfondiamo l'irrilevanza dei nostri amministratori.
È mai possibile che non abbiano trovato il modo di farsi sentire al punto di obbligare chi di dovere ad intervenire per eliminare erbacce e sterpaglie dall'area archeologica? Io penso che si sarebbe potuto (meglio: dovuto).
Il Sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali non sono stati eletti o nominati per fare i diserbatori volontari (per carità, opera lodevole ma che non abbisogna di un passaggio elettorale, tutti coloro che lo ritengono liberamente possono farlo - a questo proposito l'assessore Virzì lasci da parte l'aggettivo onesto utilizzato in maniera impropria e offensiva nei confronti dei cittadini che non li aiutano nell'opera di diserbo) ma per affermare le ragioni e i diritti di Aidone e dei suoi cittadini.
P.S. Nelle autoesaltanti cronache del diserbo i nostri prodi hanno dimenticato di inserire e ringraziare, oltre ai volontari, i professionisti. Gli operai forestali che per una settimana hanno compiuto una diserbatura a regola d’arte della Villa comunale. Peccato che chi doveva rimuovere gli sfalci d'erba ha pensato bene di buttarli nella parte sottostante la villa.
Li ringrazio io per loro. Questa è la strada giusta da percorrere, un accordo con l'azienda foreste demaniali.
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E DELLA VILLA DEL CASALE
Il Presidente Musumeci nonché assessore ad interim ai Beni Culturali, con un impegno degno di ben altra causa, ha completato l'opera di ANNESSIONE del Parco Archeologico di Morgantina a quello della Villa del Casale di Piazza Armerina. Ha posto in essere ben quattro decreti:
- il n. 13/2019 con il quale ha creato il parco unico di Morgantina e della Villa del casale;
- il n. 25/2019 con il quale ha istituito il Parco;
- il n. 42/2019 con il quale ha nominato il soprintendente di Enna commissario straordinario del Parco in vece del comitato tecnico-scientifico;
- il n. 52/2019 con il quale ha nominato il Direttore del Parco.
Purtroppo non ha trovato il tempo di adottare il provvedimento per la diserbatura dell'area archeologica, l'unico che ci interessava.
Nessuno ha detto niente su questo scippo, questa annessione.
Che si tratti di annessione e che venga considerata tale è asseverato dall'intervento sul sito startnews.it di tale Basilio Fioriglio quale presidente di un'associzione che si occupa della Villa del Casale il quale afferma che è: "ufficialmente istituito il parco archeologico del sito Unesco di Piazza Armerina che ACCORPA arche il sito di Morgantina unitamente al Museo, consentendo la tanto invocata autonomia finanziaria, restando nella disponibilità dei Direttori di quanto introitato dai proventi riscossi dalla vendita dei biglietti e reinvestendolo per la programmazione e per gli interventi urgenti come il Triclinium e di alcuni pavimenti mosaicati. I soldi ora ci sono occorre la capacità di spenderli. Davvero con questo riconoscimento il sistema delle aree archeologiche e dei musei volta pagina, recuperando il ritardo di decenni e non essere più ai margini dei grandi poli turistici...", è chiaro, noi rappresentiamo un'occasione per lo sviluppo della Villa del Casale, nient'altro. Sapete qual'è la prima cosa da fare per Fioriglio? l'illuminazione della strada che collega la Villa a Piazza Armerina.
Gli amministratori aidonesi abbiano uno scatto d'orgoglio e, nell'ordine, chiedano, per prima cosa:
- che il Parco Archeologico di Morgantina sia indipendente da quello di Piazza Armerina;
in subordine:
- che la sede del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale sia ad Aidone (locali annessi alla chiesa di San Vincenzo Ferreri o ex scuola elementare Torres Truppia);
- che venga reistituito il biglietto d'ingresso unico obbligatorio per l'intero parco;
- che l'esperto in seno al comitato tecnico-scientifico venda indicato dal Sindaco del Comune di Aidone;
- che si programmino per tempo i lavori di manutenzione, pulitura e valorizzazione dell'area archeologica di Morgantina.
Per una indennità in più.
La Giunta Comunale in data 7/06/2019 ha adottato la delibera n. 62 avente ad oggetto: "Indennità di carica Amministratori Comunali, Presidente del Consiglio Comunale e Consiglieri. Assunzione impegno di spesa - periodo 01 Maggio 2019 al 31 Dicembre 2019.”
Come al solito, anche questo atto presenta qualche errore.
Alla Giunta Comunale non compete assumere impegni di spesa, attività riservata agli incaricati di posizione organizzativa.
Attualmente gli assessori sono tre, più un quarto che il Sindaco ha nominato proprio vice, mentre le indennità previste in delibera sono per il vice Sindaco e quattro assessori. C’è un’indennità in più, si tratta di un errore o il Sindaco ha in animo di nominare un quinto assessore?
Nell’occasione chiedo al Sindaco: sono state pubblicate le ordinanze n. 20 del 31.05.2019 e 22 del 7.06.2019. Ma l’ordinanza n. 21 che fine ha fatto?
Un’altra cosa, le ordinanze sono immediatamente esecutive, pertanto vanno pubblicate entro tre giorni dalla loro adozione, in caso contrario sono NULLE. Lo stesso dicasi per le delibere immediatamente esecutive e le determinazioni.
Ed infine, perchè adottare ordinanze se poi non ne viene data esecuzione? si veda la n. 19 che avrebbe rivoluzionato la disposizione del mercato settimanale. Se il Sindaco si è pentito non gli resta da fare altro che revocarla altrimenti ne dia esecuzione.
ALLA FACCIA DELLA TANTO DECANTATA TRASPARENZA.
PRESENZIALISTI
Da un affezionato frequentatore del sito riceviamo questo interessante raffronto, tra il serio e il faceto, tra presenzialisti televisivi e cittadini.
Come volevasi dimostrare: BARI e CIALTRONI all’ARS.
I bari di Michelangelo Merisi da Caravaggio
Come volevasi dimostrare (c.v.d., ricordate i teoremi di geometria?). Le elezioni comunali in Sicilia si sarebbero dovute svolgere il 26 maggio 2019, in concomitanza con le elezioni europee, come nel resto d'Italia. Questo avrebbe consentito notevoli risparmi di spesa. Per essere più precisi le spese sarebbero state a totale carico dello stato. Invece cosa si sono inventati i prodi deputati regionali siciliani: bisognava anticipare le elezioni amministrative ad aprile per consentire il 30 giugno 2019 le elezioni di secondo grado (riservate cioè solo a sindaci e consiglieri comunali, dopo sei anni di commissariamento) degli organi delle ex province. Quindi la maggiore spesa a carico dei comuni (infatti anticipare le elezioni comunali ha significato caricare la spesa sui comuni interessati) era presentata come un male necessario per consentire dopo anni di commissariamento l’elezione degli organi delle ex province.
Tutto falso. L’intenzione, sin dall’inizio, era quella di separare le due competizioni elettorali (comunali ed europee), fregandosene dei costi e sopratutto dei tempi della democrazia, perché un mese in più avrebbe consentito una campagna elettorale più ordinata e consapevole.
Ma tant’é, ad appena un mese dalla data prevista dai deputati regionali (vedi l.r. 23 del 29/11/2018, art. 7) per la celebrazione di dette elezioni, i medesimi deputati regionali, ieri 29/05/2019, con un emendamento ad un disegno di legge sul turismo nautico (materia completamente diversa), approvato con voto segreto, hanno rinviato le elezioni a non oltre il 30 maggio 2020. Ufficialmente Diventerà Bellissima (partito del Presidente Musumeci) e Forza Italia si erano schierati contro la proposta, il M5S si è astenuto. Cosa dire: BARI, CIALTRONI. Questa è la qualità dei parlamentari regionali siciliani. Non credo che ci meritiamo tutto questo.
CONTRORDINE COMPAGNI
Il 16 maggio il Sindaco ha adottato il suo terzo atto, dopo i due discutibili di cui abbiamo parlato in un altro post, un’ordinanza con la quale ha rivoluzionato la collocazione del mercato settimanale, la riporto di seguito:
La sorpresa, venerdì scorso 24 maggio, è stata che tutto è rimasto al proprio posto. C’è stato un contrordine compagni. Il bello (o forse il brutto) è che non è stata pubblicata alcuna revoca dell’ordinanza, quindi il Sindaco ha adottato un atto (che è fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e fare osservare) che lui stesso ha trasgredito. Ovviamente non prendo in considerazione che possano essere stati i Vigili Urbani di propria iniziativa a non dare esecuzione all'ordinanza. E poi, siamo così certi che l’ordinanza fosse lo strumento giusto?
Ricordate il manifesto 3 x 6 metri che campeggiava vicono al mercato prima delle elezioni riportante il motto: Chiarenza, intransigente garante di trasparenza, onestà e competenza?
Bene, alla faccia dell’intransigenza, della trasparenza e della competenza.
Al prossimo venerdì.
POST INVEROSIMILI A CONFRONTO
LEGGETE QUESTO POST:
ORA LEGGETE QUEST'ALTRO POST:
QUALE VI SEMBRA IL MENO CREDIBILE, IL PIÙ RIDICOLO?
Videomessaggio a proposito di un grave atto del Sindaco Chiarenza ai danni di una dipendente comunale, casualmente moglie dell’ex Sindaco Lacchiana. Almeno questa è la mia opinione motivata.
NASCE IL MOVIMENTO POLITICO AIDONE È VIVA
NASCE IL MOVIMENTO AIDONE È VIVA CHIUNQUE VOLESSE PARTECIPARE VADA SU CONTATTI E INVII UN MESSAGGIO ALTRIMENTI INVII UNA EMAIL A: AIDONE@AIDONE.IT O PIÙ SEMPLICEMENTE CONTATTI ME O UNO DEI CANDIDATI NELLA NOSTRA LISTA ALLE PASSATE COMUNALI.
Videomessaggio a proposito della rinuncia di Lacchiana.
Leggo con interesse ma, soprattutto, con stupore e preoccupazione che il candidato Sindaco Lacchiana ha in animo di rinunciare alla carica di consigliere comunale (LA SICILIA del 3/05/2019).
Dico subito, contrariamente a quanto sostenuto in modo perentorio nell’articolo, che a Lacchiana non subentrerebbe Carmelo Lombardo, primo dei non eletti della lista “Per Aidone”, ma il sottoscritto, nella qualità di candidato Sindaco non eletto che segue e che ha ottenuto almeno il 20% dei voti. Almeno questa è la mia interpretazione, desumibile dal quadro normativo vigente in materia, poiché la fattispecie in questione non trova specifica regolamentazione. Questo lo affermo perché domani non si dica che la mia nomina (surroga) sia stata il frutto di un cavillo del quale non se ne conosceva l’esistenza.
Premesso questo, dico subito che non ho alcuna fregola di fare il consigliere comunale, almeno per questa via.
Lacchiana quando si è candidato sapeva benissimo che in caso fosse arrivato secondo sarebbe stato eletto consigliere comunale. Non mi sembra abbia detto agli elettori aidonesi che la propria candidatura era condizionata alla sola elezione a Sindaco. Se così fosse avrebbe mentito per la gola solo sette giorni fa, data dell’ultimo comizio, quando ha affermato che la propria candidatura era piena.
La legge regionale che regola le elezioni comunali è stata modificata nel 2016, uno dei punti salienti riguarda proprio il riconoscimento del seggio al candidato Sindaco non eletto che consegue almeno il 20% dei voti. La novella normativa, così, ha voluto assegnare un ruolo preminente al candidato Sindaco non eletto come rappresentante di una fetta notevole di elettori che non si è rispecchiata nel candidato Sindaco eletto.
L’elezione a consigliere comunale, pertanto, non è un contentino dato al Sindaco non eletto del quale può disporre a proprio piacimento, magari per utilizzarlo per accontentare il primo dei non eletti della propria lista (fatto peraltro controverso, come spiegato prima). No! È un dovere di rappresentanza che ha contratto con gli elettori allorquando ha firmato l’atto di accettazione della propria candidatura a Sindaco. Dovere non delegabile, surrogabile, abdicabile o rinunziabile.
Sii serio Enzo. L’isteria che traspare dal tuo proposito è una reazione infantile e capricciosa che non si addice né alla tua età anagrafica né al cursus honorum che hai dettato all’autrice dell’articolo che ha dato spunto a questo mio intervento.
Come fai a non renderti conto che, una volta che hai preso la scellerata decisione di ricandidarti, hai un dovere ulteriore? Hai il dovere di difendere il tuo operato e quello dei tuoi collaboratori dei trascorsi cinque anni nella sede istituzionale preposta: l’aula del Consiglio Comunale. Ti ricordo che il tuo amico, il candidato Sindaco non eletto di Catania, Enzo Bianco, siede tra i banchi del Consiglio Comunale di quella città, proprio in virtù del medesimo meccanismo elettorale.
In conclusione, hai un preciso dovere politico, morale ed etico a fare il Consigliere Comunale: onoralo! Non esiste alternativa.
Senti, Enzo, rubrichiamo pure la cosa come il frutto della stanchezza e della delusione per la cocente sconfitta, facciamo finta di niente e andiamo avanti.
RENDICONTO FINANZIARIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
A conclusione della campagna elettorale per le elezioni amministrative dello scorso 28 aprile 2019 mi sembra opportuno e doveroso fornire alcune informazioni.
Tutta la parte organizzativa (predisposizione dei moduli per la presentazione della lista, ideazione e realizzazione del logo, creazione grafica del programma, dei facsimili, dei manifesti e degli striscioni plastificati) è stata fatta in proprio, con l’utilizzo di risorse e competenze interne mentre per la stampa ci si è rivolti all’esterno. Altri fornitori sono stati quelli dell’amplificazione vocale per i comizi e quelli degli annunci per le vie cittadine. Infine, tra le spese varie c’è il costo delle marche da bollo per il certificato penale del casellario giudiziale e per quello dei carichi pendenti a me riferiti. Ogni candidato mi ha segnalato le spese che ha sostenuto e, tutte sommate, raggruppate per tipologia, le ho riassunte nella seguente tabella (gli importi sono in euro).
Ritengo, così, di aver assolto ad un dovere morale di trasparenza e correttezza. Lo dovevo, lo dovevamo, questa è stata la cifra della nostra campagna elettorale e questa continuerà ad essere la cifra del nostro impegno futuro.
- Stampa e affissione manifesti 330,00
- Stampa facsimili 385,00
- Stampa programmi 200,00
- Stampa striscioni 135,00
- Amplificazione comizi 400,00
- Annuncio comizi 330,00
- Varie 29,81
- TOTALE GENERALE 1.809,81
PUBBLICAZIONE DEL CERTIFICATO PENALE E DEI CARICHI PENDENTI
Ho ritenuto opportuno, per un preciso dovere di trasparenza, pubblicare il certificato penale del casellario giudiziale e quello dei carichi pendenti che mi riguardano.
Compensi ai componenti dei seggi
Un aspirante scrutatore mi ha chiesto di conoscere i compensi dovuti ai componenti dei seggi.
Agli scrutatori e ai segretari spettano euro 126,68 mentre ai presidenti euro 155,92. A tali compensi, piuttosto modesti, non si applicano trattenute di alcun tipo né si dichiarano tra i redditi percepiti. I compensi sono stati determinati con D.P.Reg. n. 9 del 16/01/2008.
FAC-SIMILE SCHEDA ELETTORALE
Oggi alle ore 12,00 ad Enna, presso la sede della Commissione Elettorale Circondariale, si è svolto il sorteggio per stabilire la posizione delle liste nella scheda elettorale.
Nella foto è riprodotto il fac-simile della scheda così come sarà e come si dovrà esprimere il voto se si vorrà preferire me come Sindaco e la lista AIDONE È VIVA per il Consiglio Comunale.
I simboli delle altre liste non li ho messi perchè non ne sono in possesso.
NOMINA SCRUTATORI
Da oggi (4 aprile) fino a martedì (9 aprile) si possono presentare le domande al comune per essere nominati scrutatori nei seggi elettorali. La nomina avviene, da parte della commissione elettorale comunale, mediante estrazione a sorte tra tutti i richiedenti. Il sorteggio è pubblico.
I requisiti richiesti sono i seguenti:
- essere elettori del Comune di Aidone;
- essere in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo;
- non essere candidato;
- non essere ascendente (nonno/a o genitore), discendente (figlio/a, nipote in line diretta), parente o affine sino al secondo grado (fratello, sorella, suocero/a, genero, nuora, cognato/a) o coniuge (marito, moglie) di un candidato.
Gli scrutatori sono cinque per ogni sezione (in totale saranno 35), il più anziano assume le funzioni di vicepresidente.
In caso di assenza il presidente provvede alla loro sostituzione chiamando alternativamente il più anziano e il più giovane tra gli elettori presenti che abbiano i requisiti sopra indicati e che non siano rappresentanti di lista.
Mi permetto di evidenziare che la funzione di scrutatore o di altro componente del seggio è importantissima e delicatissima e va svolta con il massimo impegno. Tale funzione va svolta spogliandosi di ogni opinione sui candidati e sulle liste. In quella sede si rappresenta lo Stato e non altro.
Posso dire, avendo svolto la funzione di Presidente di seggio ininterrottamente per 34 anni, che ho sempre incontrato scrutatori collaborativi e disponibili, a volte inesperienti, ma sempre pronti a capire e a dare il loro contributo fondamentale. Sono stati sempre al di sopra delle parti, pur avendo ciascuno di loro (meglio, cisacuno di noi) delle preferenze per i candidati e le liste, a garanzia dell’imparzialità. Questa cosa mi ha reso sempre fiero e mi ha dato sempre la giusta motivazione per svolgere un lavoro impegnativo, stressante e faticoso.
Se qualcuno avesse dubbi sui requisiti può mandarmi una email o può contattarmi.
Deposito della lista
Il giorno fatidico è arrivato.
Oggi entro le 12,00 depositeremo la lista, il programma e tutto il resto presso la segreteria comunale.
È stato un periodo al tempo stesso faticoso ed esaltante.
Di tre cose sono certo: del vostro consenso, del vostro entusiasmo e del fatto di non aver ceduto ad alcun compromesso, tutto è stato fatto così come annunciato sin dall’inizio.
Ora inizia un’altra fase, ancora più faticosa ed esaltante. Sono certo che sarete vicini a me e ai candidati della lista AIDONE È VIVA.
Raccolta firme per la presentazione della lista
Oggi, in appena due ore sono state raccolte le firme necessarie (per maggiore sicurezza qualcuna in più) per la presentazione della lista.
Ho colto tra i firmatari disponibilità, entusiasmo e condivisione.
Mi sembra che sia un buon inizio. E dire che qualcuno dei miei amici pensava che occorressero giorni per raccogliere le firme.
Grazie a quanti hanno firmato e a quanti non sono riusciti a farlo perchè avevamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dato.
Domani la presentazione della lista presso la segreteria comunale, subito dopo la pubblicherò qua.
Raggiunta quota 3000
Appena raggiunta quota tremila pagine viste.
Tale traguardo mi induce ad un sempre maggiore impegno nello scrivere cose interessanti, vere e riscontrabili.
IL TEATRINO SULLA TASSA RIFIUTI
Nel mio post del 18/02/2019 dal titolo tassa rifiuti riferivo del comunicato dell’assessore al bilancio che dava conto del fatto che il consiglio comunale all’unanimità dei presenti, sia di maggioranza che di minoranza, avesse votato per la riduzione del costo del servizio di raccolta dei rifiuti. La cifra è importante, si è passati ad circa 730.000 a circa 560.00 euro. La diminuzione è (sarebbe) di circa 170.000 euro, stando a quanto riferito. Davo anche conto della considerazione di un mio amico, secondo il quale se oggi si può fare con 170.000 euro in meno lo stesso servizio fatto nei quattro anni precedenti le cose sono due: o prima lo hanno fatto pagare di più sopravvalutandone i costi o ora intendono farlo pagare di meno sottovalutandone i costi. Delle due l’una, ci hanno preso per il naso prima o lo stanno facendo ora?
Ora, in piazza Filippo Cordova i Consiglieri di opposizione (ma maggioranza) hanno esposto il manifesto che vedete sopra, dove si vantano di essere riusciti "a far rimodulare il piano proposto dall'amministrazione attuale da € 730.000 a € 557.ooo.”
Tre rapide considerazioni.
1° - Un mese e mezzo fa l’assessore al bilancio aveva già dato la stessa notizia, intestandone la maternità all’attuale amministrazione. Evidentemente siamo al cospetto di un figlio con due mamme: l’amministrazione e l’opposizione (ma maggioranza). A meno di una bieca manipolazione genetica la madre è solo una. Chi?
2° - In ogni caso, che la maternità sia dell’amministrazione o dell’opposizione (ma maggioranza) o condivisa, mi chiedo perchè mai “tale riduzione [che] comporterà un abbassamento consistente per l’anno 2019 e successivi del costo della TARI (Tassa Rifiuti) di tutti i cittadini” non l’hanno fatta nel 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018?
Il maggior costo negli anni precedenti che fine ha fatto?
Forse restituiranno quanto pagato in più negli anni precedenti? Lo facciano sapere ai cittadini, e presto.
3° - Ma se crediamo all’opposizione (e perchè mai non dovremmo credergli) circa la propria capacità di determinare il contenuto dell’atto relativo alla tariffazione TARI 2019, è lecito pensare, alternativamente, che:
a) - tutti gli atti dell’amministrazione, almeno i più rilevanti, hanno avuto il consenso dell’opposizione (ma maggioranza);
b) - nonostante l’opposizione (ma maggioranza) avrebbe potuto modificare gli atti dell’amministrazione, ha lasciato che venissero approvati, per esempio con assenze strategiche.
L’ANNESSIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA A QUELLO DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE
Ieri ho parlato dell’annessione dell’istituendo Parco archeologico di Morgantina da parte del Parco archeologico della Villa Romana del Casale, sull’argomento è intervenuta la prof.ssa Franca Ciantia con un intervento puntuale e documentato che condivido pienamente. Peraltro rilevo il silenzio altrui, il loro disinteresse. Veramente imbarazzanti.
L’articolo è pubblicato sul sito online vivienna, potete consultarlo qua.
Rappresentate la vostra indignazione all'indirizzo email dell’assessorato su questo link inviando il messaggio “PROTESTO PER L’ANNESSIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA DA PARTE DEL PARCO ARCHEOLOGIO DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE”.
ANNESSIONE DI AIDONE A PIAZZA ARMERINA
Con proprio decreto n. 13 del 25/03/2019 il Presidente della regione, nella qualità di Assessore regionale ad interim dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ha decretato l’annessione dell’istituendo Parco archeologico di Morgantina da parte del Parco archeologico della Villa Romana del Casale.
Un vero e proprio colpo di mano, un sopruso inaccettabile.
I responsabili di questo atto soprafattorio sono: il Presidente della regione Musumeci e il nostro sindaco Lacchiana.
Complimenti ben fatto.
Vi assicuro che in caso di mia elezione farò di tutto affinché quest’atto scellerato venga ritirato; non vado oltre perchè sono fin troppo incazzato (perdonatemi, ma non riesco a trovare altro termine che possa rendere il mio stato d’animo compiutamente).
Quando riacquisterò la necessaria serenità ritornerò su questo tema.
Se volete altre informazioni vi invito a visitare questo link.
Rappresentate la vostra indignazione all'indirizzo email dell’assessorato su questo link inviando il messaggio “PROTESTO PER L’ANNESSIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA DA PARTE DEL PARCO ARCHEOLOGIO DELLA VILLA ROMANA DEL CASALE”.
Aforismi di Leo Longanesi
Riporto tre aforismi di Leo Longanesi che mi ha segnalato un’amica.
«Ci si conserva onesti il tempo necessario che basta per poter accusare gli avversari e prendergli il posto.»
«La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: Ho famiglia.»
«Non è la libertà che manca in Italia. Mancano gli uomini liberi.»
DUE FAVOLE A CONFRONTO
L’originale di Esopo
Il lupo e l’agnello
Un lupo affamato vede un agnello a valle di un corso d’acqua, intento a bere. Avendo in mente di saziare la propria fame lo aggredisce dicendogli che gli stava sporcando l’acqua. “Ma come” - gli risponde l’agnello - “se io sono in basso non è possibile”. Non pago il lupo lo rimprovera di aver sparlato mesi addietro di lui. Di fronte all’agnello che lo rintuzza con la circostanza decisiva che a quell’epoca non era ancora nato, il lupo taglia corto dicendo che allora era stato il padre a sparlare di lui. Infine compie il misfatto.
Morale della favola: certi uomini ne opprimono altri con finti pretesti.
Il sequel in salsa locale
I lupi, i lupacchiotti, l’ariete e il gregge
Ad Aidone, un gruppo di sedicenti agnellini diceva di aver trovato un branco di vecchi lupi. E prima ancora che questi li accusassero di avergli sporcato l’acqua pensarono bene di servirsi del dio Eolo (vento e bufera) per scacciarli definitivamente e, così, salvare il resto del gregge (gli aidonesi) dei quali si erano autoproclamati difensori.
Gli agnellini, partiti per scacciare i vecchi lupi, giunti al cospetto di questi vi si accordarono, indicando loro il modo migliore per fare del restante gregge un sol boccone. In realtà non erano agnellini ma dei lupacchiotti travestiti da agnellini. Per fortuna, inaspettatamente, un vecchio lupo si pose a difesa del gregge. Questi fronteggiò gli altri lupi vecchi e i lupacchiotti e mise in guardia il gregge che ebbe tutto il tempo di mettersi in salvo. In realtà il vecchio lupo era un ariete che, provvidenzialmente, si era travestito per smascherare il complotto ai danni del gregge (gli aidonesi).
Morale della favola: la natura di lupo per certi uomini è presente sia da giovani che da vecchi, sia con la maschera che senza.
IL SIMBOLO NELLA VERSIONE DEFINITIVA
Ieri sera quando ho diffuso il simbolo ho riscontrato subito un forte gradimento, tuttavia ho ricevuto qualche suggerimento per migliorarlo. Ho subito colto i suggerimenti pervenuti; in particolare ringrazio un mio amico e grande sostenitore della prima ora che mi ha dato alcune dritte, anche di tipo tecnico. Il risultato è quello che potete vedere. Gli elementi sono rimasti invariati ma ho ingrandito i caratteri del nome e li ho colorati di azzurro ed ho centrato il sole.
Indovina chi…l’ha detto 2
Il gioco (vedi qui) proposto qualche giorno fa sta incontrando grande favore. Un lettore mi ha proposto di proseguirlo con quanto segue.
Chi ha scritto.
Condividiamo la squadra e il programma. Se volete spiegazioni le diamo in privato.
Chi ha detto in privato.
Saremo come il cavallo di Troia, espugneremo il loro fortino dall’interno.
ECCE SIMBOLO
Ecco il simbolo. Il nome della lista è AIDONE È VIVA, per cambiare uno stato di cose che sembrava, fino a ieri, ineluttabile e di cui ho parlato sin dall’annuncio della mia candidatura con il manifesto che potete vedere in questo link. E che cosa, meglio del sole, può dare il senso della vita, del nuovo giorno, di un nuovo inizio. Sopra il sole ci sono i tratti del cielo. Lo stile è quello del disegno ad acquerello.
Spero che vi piaccia, è il frutto di un impegno casalingo e in linea con quanto propongo.
AVANTI CON SEMPRE MAGGIORE IMPEGNO E DETERMINAZIONE
Un mio caro amico che vive a Genova ha saputo della mia candidatura e mi ha mandato una lunga ed affettuosa email. Tra le altre cose, mi ha chiesto del simbolo. Quindi colgo l’occasione per comunicare a tutti che domani penso di poterlo rendere noto; ovviamente lo farò su questo sito.
Per il resto vado avanti con sempre maggiore impegno e determinazione, incontrando persone, con le quali parlo e mi confronto.
Infine un appello all’impegno di tutti: è questo il momento giusto per un nuovo inizio.
Indovina chi…l’ha detto
Un appassionato lettore di questo blog mi ha proposto un gioco consistente nel riportare delle frasi. Vince chi indovina chi le ha dette e, possibilmente, in quale circostanza.
Io vi confesso che non conosco la risposta, anche se qualche sospetto ce l’ho. Le soluzioni saranno diffuse quando arriveranno alla casella di posta elettronica del sito un numero congruo di risposte.
Frase 1
Noi non ci contaminiamo con chi ha governato male per quarantanni questo paese.
Frase 2
Non vogliamo essere fagocitati dal sistema di potere.
Frase 3
Non ce ne andiamo. Restiamo per cambiare le cose.
Frase 4
Il nostro candidato a sindaco è il codice etico, un nuovo modo di fare politica.
Frase 5
Aidone sparirà in venti anni, è necessario un cambio di rotta.
Frase 6
Se non si presenta la possibilità di fare un lavoro serio non ci presentiamo.
Frase 7
Non esiste la politica ad Aidone, ci sono le famiglie e gli interessi.
È ARRIVATA LA PIOGGIA
Finalmente è arrivata la pioggia. Una salvezza per la nostra agricoltura. Era l’ultima chances per salvare le colture in atto. Si potrà, dopo anni di magra, sperare in un buon raccolto di grano, fieno, veccia, favino, ceci, trifoglio, ecc.
La buona notizia non riguarda solo gli agricoltori ma l’intera comunità aidonese che trae dall’agricoltura una buona fetta del proprio reddito.
P.S. Questa volta, come avrete capito, per fortuna, il meteo può essere utilizzato in senso proprio e non per descrivere la situazione politica locale.
Auguri ai papà e a tutte le Giuseppa e i Giuseppe
Auguri a tutti noi papà e, sopratutto, a quelli che non ci sono più. Ci mancano tanto, sempre.
Breve guida ai diversi tipi di voto
Quest’oggi in un programma televisivo si parlava del voto cosiddetto utile.
Provo a dire cosa ne penso.
In una situazione normale, civile, il voto non dovrebbe avere bisogno di aggettivi per essere definito compiutamente. Ma tant’è.
Seguendo questo schema definirei il voto in tre modi: quello opportunistico, quello utile per gli altri e quello utile per sé.
Il voto opportunistico è quello dato in previsione di un favore da ricevere; per grazia ricevuta; per una mera appartenenza ad un clan familiare o ad un gruppo di interessi.
Il voto utile per gli altri è quello dato, apparentemente, per favorire il candidato che ha più chances di farcela o per sfavorire il candidato più detestato; in realtà è il voto dato ad un impresentabile che più presto di quanto si pensi presenterà il conto della propria incapacità di amministrare e di tenere unita la coalizione, solitamente eterogenea, che lo sostiene.
Il voto utile per sé è quello dato secondo la libera convinzione che ciascuno di noi si fa ascoltando, parlando, leggendo, informandosi e confrontandosi con gli altri e la propria coscienza. Non importa verso chi è diretto. È questo il voto che mi auguro prevalga, a chiunque vada.
Nubi scure si addensano all’orizzonte, cariche di pioggia. Ma presto arriverà il sole.
Nel mio precedente post dal titolo “Nubi scure si addensano all’orizzonte…ma per adesso non piove” del 19 febbraio (lo trovate in questo link) descrivevo della frenesia dei soliti noti al fine di essere presenti, comunque, con chiunque e ovunque, alle prossime elezioni comunali del 28 aprile. Dalle voci che si susseguono, perchè le trattative senza sosta di costoro non consentono di avere un quadro certo (sì perchè trattano nell’esclusivo interesse personale non già in quello generale), sembrerebbe che le più discutibili, imprevedibili, incoerenti, inaccettabili e, consentitemi, ridicole, ipotesi si stiano per avverare. Mi riprometto di tornarci quando, bontà loro, avremo notizie certe. Tuttavia mi sento di dirvi, avendo sentito molti di voi, che, oltre alle nubi scure e alla pioggia, è pronto a sorgere un sole caldo e luminoso, capace di spazzare via il brutto tempo. Sì perché siamo noi cittadini/elettori a poterlo fare sorgere senza e nonostante i soliti noti.
Raggiunta quota 2000
Oggi siamo arrivati a quota duemila pagine viste. Un traguardo neanche lontanamente immaginato fino a qualche giorno fa.
GRAZIE A TUTTI PER L’INTERESSE DIMOSTRATO.
Il Baratto Amministrativo
Il Baratto Amministrativo è uno strumento che consente a chi si trova in difficoltà economiche di far fronte al pagamento delle tasse locali (IMU, TARI e TASI) svolgendo lavori in favore della comunità. Tali lavori possono riguardare la cura del verde, le piccole manutenzioni, il decoro urbano, ecc. Il tutto avviene previa adozione di un regolamento da parte del Consiglio Comunale nel quale si specificano le modalità di accesso e di esecuzione, la retribuzione per ora di lavoro, i lavori che si possono fare, ecc.
Credo sia una opportunità da cogliere in favore di chi vuole contribuire, come può, alla crescita della comunità aidonese.
Ancora sugli abbonamenti dell’autobus degli studenti
Oggi mi sono recato al comune per ritirare l’abbonamento di mia figlia e mi è stato risposto che non era ancora arrivato. Se ne riparlerà dopo il 16. Su questo tema ero già intervenuto in un mio precedente post (in questo link). Davvero non credo sia necessario alcun ulteriore commento sull’argomento.
Facciamo quanto in nostro potere per cambiare questo stato di cose!
IO CONTINUO AD ESSERE CHIARO!
Ieri sono stato contattato da Virzì del Movimento ABC. Il motivo del contatto, mi è stato detto, era quello di farmi sapere che non hanno niente contro di me. Ciò perchè avendo letto il mio precedente post (in questo link) volevano, in questo modo, dargli seguito. Per la verità a me sembra che il senso di quel post fosse altro.
In ogni caso ne ho preso atto.
Condoglianze per la tragica scomparsa dell’assessore regionale prof. Sebastiano Tusa
Oggi è tragicamente scomparso il prof. Sebastiano Tusa, Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Era la persona giusta al posto giusto. Capace e competente. La cultura isolana, e non solo, perde un faro. Confrontarsi con Lui sarebbe stato proficuo e sicuramente si sarebbe trovata un’intesa nell’interesse comune.
Condoglianze ai familiari.
Diritti e dignità dei nostri ragazzi
Ci risiamo! Negli ultimi anni assisto da padre alla ricorrente umiliazione dei nostri figli che per frequentare le scuole medie superiori nella vicina Piazza Armerina sono costretti a prendere l’autobus. Come è noto il comune, che peraltro riceve un apposito contributo dalla regione, fornisce l’abbonamento. Peraltro i genitori contribuiamo con 10,50 euro mensili. Ma tutto questo non basta perchè, puntualmente, ad inizio di un nuovo mese gli autisti, con particolare zelo, non fanno salire i ragazzi se non dopo aver pagato il biglietto. Tutto questo perchè il comune non paga gli abbonamenti mentre incassa la nostra quota di compartecipazione. Anche questo dà il segno del degrado amministrativo al quale siamo arrivati. Una vera vergogna. Non ci meritiamo tutto questo. Prima che da candidato Sindaco lo dico da padre e da studente che nel lontano 1979, insieme a molti altri, occupò l’aula consiliare per una settimana fino a quando non furono aumentati e rinnovati gli autobus che ci portavano a scuola, ora, a distanza di quarant'anni siamo tornati indietro. Sarà la decrescita felice?
Vicinanza a Davide Faraone
Ho appena letto sul sito del corriere della sera l’articolo raggiungibile da questo link, devo confessare che mi ha molto commosso. Riguarda il segretario regionale del PD (che non conosco personalmente), il rapporto con la figlia affetta da autismo, i commenti sui social e dei politici. A lui, Davide Faraone, che rivendica la precedenza su tutto agli affetti e ai bisogni della figlia, va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Auguri Davide.
COMINCIAMO A PARLARE DI PROGRAMMA
Giunti a questo punto, mentre gli altri fantomatici candidati sono in tutt’altre faccende affaccendati, mi sembra opportuno cominciare a parlare, seppure per grandi linee, del programma.
Dopo aver sentito parecchie opinioni sui vari temi ed essermi confrontato con molti di voi ho pensato di cominciare a scrivere alcune idee, fedele al detto che: verba volant, scripta manent.
Confesso che si tratta di un lavoro in continuo divenire che si giova dei contributi che spontaneamente vengono dagli innumerevoli scambi di vedute con i miei numerosi e quotidiani interlocutori.
In verità alcuni spunti li potete ritrovare già in alcuni miei precedenti post, ma mi sembra utile cominciare a dare loro una certa sistematicità, tenendo ben presente che le linee programmatiche saranno improntate alla trasparenza, alla condivisione e conoscenza delle problematiche e alla verifica e misurabilità dei risultati.
Le linee portanti riguardano:
1) Lo sviluppo economico, suddiviso in tre settori:
a) agricoltura;
b) beni culturali e turismo;
c) terziario (artigianato, commercio e servizi).
2) Il comune apparato, suddiviso in quattro settori:
a) organizzazione burocratica efficace, in grado di adempiere in modo trasparente e tempestivo ai propri compiti;
b) gestione trasparente e corretta delle finanze;
c) rapporto collaborativo con i cittadini/contribuenti e le imprese;
d) pianificazione urbanistica con l’adozione del PRG e la sistemazione del cimitero.
3) L'erogazione di servizi ai cittadini, suddiviso in quattro settori:
a) a favore delle persone in stato di fragilità (anziani, disabili, disoccupati);
b) a favore dei giovani (occasioni di svago, di promozione di attività culturali, e di aiuto nell’ingresso nel mondo del lavoro);
c) a favore delle famiglie (potenziamento dell'asilo nido, miglior funzionamento della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, con particolare riferimento all’efficienza delle strutture e dei servizi, maggiore attenzione verso le problematiche degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado);
d) a favore dei diritti basilari dei cittadini:
- mobilità (servizio di trasporto urbano per il mercato settimanale e per far visita ai propri cari al cimitero);
- sicurezza (illuminazione pubblica efficiente, manutenzione del verde pubblico, manutenzione e pulizia delle strade).
Bilanci comunali falsificati a Messina, 28 condanne: un anno e cinque mesi all'ex sindaco Buzzanca
Riporto, senza alcun commento, la notizia pubblicata quest’oggi sul sito della Gazzetta del Sud online. Chi volesse vederla direttamente sul sito dove è pubblicata può farlo da qui.
di Nuccio Anselmo — 06 Marzo 2019
L'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca
Si conclude con 28 condanne e nessuna assoluzione totale il processo di primo grado sui bilanci comunali a Messina, che secondo la Procura tra il 2009 e il 2012 furono "falsificati" per evitare il dissesto economico del Comune. L'ex sindaco Buzzanca è stato condannato a un anno cinque mesi. Ci sono tre tipologie di condanne: un gruppo di imputati è stato condannato a un anno e cinque mesi, un altro a un anno e un mese e il terzo a un anno e tre mesi. Nei confronti di circa una decina di imputati è stata dichiarata la prescrizione totale e molti di loro escono completamente dal processo.
Il collegio della prima sezione penale presieduto dal giudice Silvana Grasso ha concluso la lunga camera di consiglio iniziata stamattina per uno dei processi-simbolo degli ultimi anni. Nel procedimento erano imputati in 34 tra politici, ex assessori, amministratori e funzionari comunali delle giunte comunali che facevano capo all'ex sindaco Giuseppe Buzzanca.
Il pm Antonio Carchietti, che ha rappresentato l'accusa al processo e a suo tempo coordinò le indagini, aveva richiesto all'udienza scorsa condanne tra gli 8 mesi e i 2 anni di reclusione, ma anche assoluzioni totali e dichiarazioni di prescrizione.
In particolare il pm aveva chiesto ai giudici della prima sezione penale 22 condanne e poi 12 tra assoluzioni e prescrizioni totali. Per l'ex sindaco Giuseppe Buzzanca il pm aveva chiesto la condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione.
Nel 2014, quando scattò l'inchiesta, furono ben 73 in totale gli indagati: tra amministratori pubblici, consiglieri comunali, funzionari di Palazzo Zanca e revisori dei conti dei 4 anni di amministrazione comunale che vanno dal 2009 al 2012. Tutti furono accusati, a vario titolo, delle ipotesi di reato di falso ideologico e abuso d’ufficio.
L’intera giunta Buzzanca, due consigli comunali, furono chiamati a rispondere sui motivi della mancata dichiarazione di default, che secondo l’accusa avrebbe dovuto essere formalizzata sin dal 2009. In pratica – secondo la Procura – gli indagati avrebbero omesso di dichiarare il dissesto e, invece, avrebbero approvato entrate, uscite e previsioni di spesa.
In concreto "funzionari comunali, amministratori pubblici, consiglieri comunali e revisori dei conti pur nella piena consapevolezza di debiti fuori bilancio e del mancato stanziamento di somme sufficienti al finanziamento dei debiti stessi, avrebbero formato e approvato i bilanci". Per altri indagati, invece, all’ipotesi di falso venne aggiunta anche quella del reato di abuso d’ufficio, consistente “nell’aver aggravato, anno dopo anno, il dissesto ritardandone la formalizzazione”. Un abuso che – a detta della Procura – avrebbe determinato ingiusto vantaggio patrimoniale ai politici che sarebbero rimasti in carica e inoltre non avrebbero dovuto giustificare alla Corte dei Conti il default.
Così facendo, Messina avrebbe pagato per anni un esubero di tasse a causa dei "buchi" di Palazzo Zanca.
Raggiunta quota 1300
Oggi siamo arrivati a 1.300 pagine viste di questo sito. Siamo partiti, seppure in sordina, il 17 febbraio scorso, quindi, mediamente, sono state viste circa 72 pagine al giorno. Grazie per l’interesse dimostrato.
VOGLIO ESSERE CHIARO
Oggi, per l’ennesima volta, mi è stato rimproverato un mio presunto rifiuto di incontrarmi con i ragazzi del Movimento ABC. In particolare, il mio interlocutore metteva in dubbio il carattere aperto della mia lista, fino quasi ad accusarmi di averla già pronta nel cassetto e, quindi, per questo di essere indisponibile all’incontro con altri soggetti. Ho chiarito al mio interlocutore in modo netto quanto segue:
1) che non ho mai rifiutato nessun incontro con il Movimento ABC per il semplice motivo che mai mi è stato richiesto o proposto; nel caso non mi sottrarrei;
2) che se qualcuno ha parlato a mio nome in senso diverso ha detto una bugia;
3) che la mia lista è effettivamente aperta;
4) che ho manifestato chiusura solo nei confronti di coloro i quali negli ultimi anni hanno rivestito incarichi di rilievo nell’amministrazione comunale aidonese, per l'ovvia ragione che la mia candidatura nasce proprio per rimediare allo stato di degrado politico-amministrativo prodotto dalle ultime amministrazioni comunali.
Ho voluto rendere pubblico questo colloquio per sgombrare il campo da equivoci e false notizie e per fare, una volta per tutte, chiarezza sul tema.
CONDIZIONI FINANZIARIE DEL COMUNE
Dei nostri concittadini mi hanno chiesto se è vero che il Comune di Aidone dovrà dichiarare fallimento. La risposta che do è la seguente.
Tecnicamente un comune non può fallire. Si parla piuttosto di dissesto. Precisazione a parte, la legge prevede due diversi gradi di problemi finanziari che portano a definire gli enti locali come segue:
a) o in condizioni strutturalmente deficitarie;
b) o dissestati.
La differenza risiede nel fatto che la condizione descritta nella lettera a) può essere affrontata con meno sacrifici e in un tempo minore mentre quella descritta nella lettera b) prevede la nomina di un organo straordinario di liquidazione e tutta una serie di aumenti di imposte e tariffe e di limitazioni (vedi i precedenti post dell’1 marzo e del 20 febbraio).
Come ho già scritto, non dispongo delle informazioni necessarie per affermare lo stato effettivo del nostro comune ma colgo l’occasione per chiedere a gran voce all’attuale Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Consiglieri Comunali tutti che dicano a noi tutti come stanno veramente le cose, in modo chiaro e definitivo.
Insomma: DICANO QUALCOSA.
È un loro preciso dovere giuridico, politico e morale.
Integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari: il PUA
L’allungamento dell’aspettativa di vita, la denatalità e l’emigrazione dei nostri giovani ci consegnano una serie di problematiche legate alla terza età. Quanti nostri cari, nonni, genitori, zii, hanno problemi più o meno gravi che abbisognano di essere presi in carico e ai quali da soli non riusciamo a rispondere in modo soddisfacente. Nel concreto le esigenze di cura sono di due tipi: assistenziali e sanitarie. A tal proposito la regione siciliana fu la prima in Italia a prevedere l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari, lo fece con la legge 22 del 9 maggio 1986. Ma, come spesso capita dalle nostre parti, l’idea non si è mai trasformata in azioni concrete; mentre nel resto d’Italia, sopratutto in regioni quali Lombardia, Veneto e Emilia Romagna è divenuto uno standard. Venendo nel dettaglio si tratta di erogare, sopratutto agli anziani ma non solo, una serie di prestazioni assistenziali (aiuto nell’igiene personale, aiuto nella deambulazione, rassetto della casa, aiuto nella preparazione dei pati, sostegno psicologico, ecc.) e sanitarie (di tipo medico, infermieristico, riabilitativo, ecc.). Nello specifico stiamo parlando dell’ADI (assistenza domiciliare integrata), delle CP (cure palliative domiciliari), delle RSA (residenze sanitarie assistenziali), ecc. Il problema generalmente è rappresentato dal fatto che la competenza in materia assistenziale è dei comuni mentre in materia sanitaria è delle ASP. Al fine di mettere assieme comuni e ASP sono stati creati i distretti socio sanitari. Aidone fa parte di quello che comprende anche Piazza Armerina (capofila), Barrafranca e Pietraperzia. Si tratta di farlo funzionare evitando a noi utenti (o come usa dirsi oggi: clienti) di andare a destra e a manca alla ricerca di chi eroga le varie prestazioni per poi assemblarle in un impossibile fai da te.
La risposta è il PUA (punto unico di accesso) che prende in carica l’anziano o il disabile e gli offre una serie di servizi integrati cuciti su misura, semplici o complessi, sociali o sanitari o socio-sanitari. Il PUA riveste un ruolo centrale e diventa il recettore delle istanze provenienti non solo dai familiari delle persone da assistere ma anche dai medici di famiglia, dai servizi sociali, dai medici ospedalieri, ecc.
Compreso il ruolo del PUA si capisce bene che per essere efficace deve essere collocato il più vicino possibile agli utenti.
Per questo chiederò al distretto ma, in particolare, all’ASP di Enna che ad Aidone venga istituito un PUA. Questo sarà per me un punto programmatico difficilmente rinunciabile.
Il sito internet istituzionale del Comune di Aidone: il CAOS
(La Teoria del Caos, 2009, linografia. Poli Marichal Sudio. Immagine tratta da internet)
Il sito internet istituzionale del Comune di Aidone può essere definito con una sola parola: CAOS.
Non è per niente agevole orientarsi al suo interno. Taluni atti sono pubblicati in maniera incompleta. Non si trovano atti che per disposizione normativa dovrebbero essere posti in evidenza. Regna, appunto, il caos. Il disordine la fa da padrone. Sembra che i contenuti siano messi alla rinfusa. Il risultato è che in tutta questa confusione si rinuncia ad esercitare il diritto di ciascuno alla conoscenza e al controllo dell’attività dell’amministrazione comunale. Si consolida la sfiducia e si ingenera uno stato di rassegnazione. In barba al cosiddetto FOIA (Freedom of Information Act) contenuto nel D.Lgs. 97/2016 che consente a chiunque l’Accesso civico (semplice o generalizzato) a dati, documenti e informazioni delle pubbliche amministrazioni.
Chiesa di San Domenico
La Chiesa di San Vincenzo Ferreri (meglio conosciuta come San Domenico) è stata oggetto di numerosi interventi di restauro nel tempo. In particolare negli anni ’70-'80 venne rifatto il tetto, successivamente vennero restaurate le mura e ripulita la facciata e, ancora, venne rifatto l’interno. Restano da fare, credo, gli impianti tecnologici e l’arredamento. Tutti questi interventi sono stati fatti da vari assessorati regionali (Turismo e Beni Culturali) e dal Comune di Aidone. Attualmente è nella disponibilità del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. L’edificio sulla cui bellezza mi sembra superfluo spendere anche una sola parola, si presterebbe ad un utilizzo in ambito culturale e turistico. A questo fine c’è la disponibilità del FEC a cederlo in comodato gratuito al Comune di Aidone per 19 anni. Credo che questa opportunità vada colta.
Ancora sul biglietto cumulativo Morgantina-Villa del Casale
Come riferito nel precedente post, il biglietto cumulativo obbligatorio, del costo di 14 euro, per il Museo di Aidone, l’Area Archeologica di Morgantina e la Villa del Casale di Piazza Armerina, nel 2014 venne trasformato in facoltativo. In sostanza i visitatori di uno dei tre siti hanno le seguenti opzioni:
a) acquistare il solo biglietto per il Museo di Aidone al costo di 6 euro;
b) acquistare il solo biglietto per l’Area Archeologica di Morgantina al costo di 6 euro;
c) acquistare il biglietto sia per il Museo che per l’Area Archeologica al costo di 10 euro;
d) acquistare il solo biglietto per la Villa del Casale di Piazza Armerina al costo di 10 euro;
e) acquistare il biglietto cumulativo per tutti e tre i siti al costo di 14 euro.
Purtroppo accade frequentemente (per non dire sempre) che i visitatori che passano dalla Villa del Casale non vengono informati delle opzioni a loro disposizione. Il risultato è che quando vengono ad Aidone devono pagare per intero un nuovo biglietto, qundi anziché pagare 14 euro ne pagano 20. Potete immaginare, quando vengono a conoscenza dell'opportunità della quale non sono stati informati, come la prendono.
A questo proposito sono testimone, seppur indiretto, del disappunto di una coppia di turisti che volevano, giustamente, conto e ragione.
Questo sempre a proposito dell’opportunità di fare annettere il Parco Archeologico di Morgantina a quello della Villa del Casale di Piazza Armerina.